venerdì 30 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Italia nel 2017


Novità: Portafoglio obbligazionario per cassettisti, rendimento netto 6.2%: come fare per visualizzarlo??? 
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Italia nel 2017



Un amico maltese ieri mi ha chiesto come vedevo l'Italia nei prossimi 5 anni, ovvero nel 2017....
Beh, la prima cosa da dire è che il mio giudizio è ovviamente altamente negativo, altrimenti non avrei deciso di trasferirmi a Malta! Ma vediamo quali sono i punti critici, secondo il mio modesto parere. Specifico infatti che chiaramente si tratta solo del mio punto di vista, non della verità assoluta!

-Sanità pubblica
O forse sarebbe meglio dire privata???
Il sistema sanitario italiano per volontà del governo, non per effettive difficoltà nel renderlo efficiente, verrà completamente disintegrato; l'italiano sarà costretto, qualora volesse ricevere cure mediche degne di questo nome e non volesse morire in lista di attesa, a ricorrere a strutture private. Il problema è, che a differenza di altri paesi dove il sistema privato è già in vigore, in Italia si paga una tassazione astronomica per sostenere il welfare, per sostenere di fatto un sistema sanitario inesistente. 
Per farvi un esempio: l'importo di una prestazione privata qui a Malta equivale all'importo pagato in Italia per una prestazione effettuata mediante il ticket, al contrario, se si contribuisce al sistema nazionale, la prestazione è completamente gratuita!

-Scuola pubblica
Stesso discorso della sanità!
Gli insegnati sono vecchi e la maggior parte non è preparata, i programmi obsoleti e inutili,  non c'è spazio per il nuovo che avanza, si continua a  focalizzare l'apprendimento sul passato, la conoscenza delle lingue straniere poi è ancora vista come un qualcosa in più, un pregio anzichè renderla la normalità, visto che viviamo in un mondo globalizzato, ecc. 
Sempre per fare un esempio che ho sotto gli occhi, ma di paesi in cui la situazione è questa ce ne sono davvero tanti, a Malta si esce da scuola con una conoscenza minima di 3 lingue, e sto parlando della scuola pubblica non di istituti privati!

- Gli italiani
La popolazione è oramai assuefatta dalla televisione, gli italiani faticano ad andar via di casa perchè non riescono ad abbandonare le lasagne della mamma, gli italiani vivono della grande storia dell'Italia e mi è capitato più volte parlando con italiani qui di notare questo: "Eh ma i Romani hanno conquistato il mondo..." "Eh ma l'Italia in passato...", si si tutto vero, tutto bello, ma non si può vivere di solo passato e lamentarsi poi del presente, anche perchè il presente ce lo costruiamo noi giorno per giorno! Bisogna usare ogni istante della nostra vita per essere felici e progettare un futuro ancora più raggiante, non bisogna aver paura di sognare, come cercano di farci credere. Questo non è un contesto sociale costruttivo, ma sterile e depressivo. E' finito il tempo delle parole, servono i fatti e basta lamentele!!!

-Opportunità di lavoro
Chi pensa in Italia è morto, viene ucciso sul nascere, non gli viene data alcuna possibilità di crescita perchè c'è bisogno di gente che esegue soltanto, che non si ponga domande e sopratutto che non ponga domande, magari "scomode"! Chi non ha conoscenze... beh anche questi non hanno possibilità di crescita perchè il sistema impone tutta una serie di conoscenze standard e di specializzazione che occorre avere per entrare nel mondo del lavoro, giusto per farci perdere un po' di tempo e farci entrare sempre più tardi in questo mondo visto che di posto non ce n'è poi molto! Poi  le istituzioni che ostacolano i giovani con contratti di lavoro obsoleti ed una regolamentazione del lavoro non adeguata e poi per i lavoratori invece ci pensa la burocrazia a calmare gli animi, ad annientare la vena imprenditoriale, l'ingegno, la creatività.

-Cultura
Ormai come dicevamo si vive di quella passata, non si investe nel mantenimento del patrimonio culturale, non si ristruttura, non si incentiva la nascita di nuovi artisti, ecc, quindi nel 2017, quando cadrà il Colosseo, Venezia sarà sommersa dall'acqua ed avremo un'Italia distrutta da frane e terremoti.... che ne sarà della nostra cultura?

-Immigrazione 
La politica del governo, l'ho già detto più volte, è quella di esportare cervelli ed importare manodopera a basso costo, si avrà quindi una popolazione più giovane, ma di cultura molto bassa, che di conseguenza avrà richieste più essenziali e che non si lamenterà troppo di avere ospedali costruiti all'epoca di Mussolini, obsoleti, con servizi non all'altezza, non si lamenterà se i propri figli dovranno portarsi da casa la carta igienica a scuola, ecc...


Questo è quello che vedo oggi in parte già realizzato e in parte "work in progress", ma non ditemi che sono un catastrofista, sono semplicemente realista, non è una situazione che mi diverte o che mi rende felice, ma è la realtà, o perlomeno la realtà come appare oggi, con i dati che abbiamo a disposizione oggi, quindi non ci resta che svegliarci, prendere atto della situazione, pensare ed agire di conseguenza!!

Good luck!


Dott. Fabio Troglia 


[Lamiaeconomia] Ftse Mib dicevamo...


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Ftse Mib dicevamo...
Carissimi,

vi ricordo che c'è una funzione sul blog per la ricerca degli articoli vecchi.Utilizzandolo notiamo che...

http://www.lamiaeconomia.com/2012/11/ftse-mib-si-aggrappa-ai-15000-punti.html



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  Dott. Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] UK: terremoto in vista?


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UK: terremoto in vista?



Gli istituti di credito britannici potrebbero non avere una patrimonializzazione sufficiente per difendersi da potenziali scossoni dei mercati finanziari a causa di una valutazione eccessivamente ottimistica dei rischi che potrebbero dover affrontare.
L'avvertimento è arrivato oggi dal comitato di politica finanziaria dalla Banca d'Inghilterra che l'anno prossimo assumerà gli incarichi di regolamentazione degli istituti di credito britannici. Il comitato ha sollecitato l'attuale organo di regolamentazione a valutare nuovamente se la patrimonializzazione delle banche rifletta il rischio di potenziali future sofferenze e di nuove sanzioni per irregolarità. Secondo la Banca d'Inghilterra la reale patrimonializzazione delle banche è probabilmente più bassa di quanto traspare dai numeri ufficiali e questo sta indebolendo la fiducia degli investitori. Dal "Financial Stability Report" semestrale, messo a punto dall'istituto centrale, emerge che, secondo le informazioni fornite dagli organismi di vigilanza, alcune banche britanniche potrebbero accusare perdite maggiori del previsto su crediti per cui hanno effettuato degli accantonamenti. Le banche avrebbero inoltre costantemente sottostimato le dimensioni delle multe che potrebbero dover pagare per irregolarità passate. Cuscinetti di capitale inadeguati non possono tuttavia essere una giustificazione per ridurre gli impieghi, ha detto la banca centrale. "La Financial Services Authority dovrebbe assicurare che le banche aumentino il capitale o prendano misure per ristrutturare il proprio business e i propri bilanci in modo da non penalizzare i prestiti all'economia reale", si legge nel rapporto.

Fonte: Reuters Italia
Dott. Fabio Troglia 


giovedì 29 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Grecia: +26%


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Grecia: +26%



Cari samurai,

vi ricordate l'articolo sulla Grecia di qualche giorno fa? 


Beh a quanto pare avevo ragione, visto che ad oggi l'obbligazione è salita del 26%!!

Se volete essere aggiornati su questa e altre obbligazioni non vi resta che richiedere informazioni sul portafoglio obbligazionario!

Buon trading a tutti!

Dott. Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] India: declassamento in vista?



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India: declassamento in vista?



Uno dei mercati emergenti più grandi al mondo rischia di perdere il proprio investment-grade, l'affidabilità finanziaria: per tale motivo si sta provvedendo a ridurre drasticamente il deficit di bilancio.

L'India è ancora uno dei mercati emergenti più grandi e promettenti a livello mondiale: come si spiegano allora i disperati tentativi di ridurre il debito pubblico, come mostrato da un report economico stilato la scorsa settimana? L'economia del paese asiatico è destinata a crescere al ritmo più lento degli ultimi tre anni, nonostante il governo di Nuova Delhi sia ottimista da questo punto di vista. Il deficit sarà tagliato di 0,6 punti percentuali ogni anno per il prossimo quinquennio e questo per un motivo semplice. 
In effetti, i mercati finanziari si stanno convincendo del fatto che il rating indiano possa essere declassato fino al livello "junk" (spazzatura) da qui a breve. La perdita del cosiddetto investment-grade (l'indicatore di affidabilità economica) è una minaccia seria e va affrontata come tale, altrimenti si rischia di compromettere la crescita degli ultimi anni. Lo stesso esecutivo ha assicurato di avere in mente un programma chiaro di disinvestimenti, ma basterà tutta questa fiducia? 
Per il momento, l'ultima asta obbligazionaria ha fruttato 94 miliardi di rupie (circa due miliardi di euro), meno del 25% di quanto preventivato: l'asta non è ancora stata completata, ma gli investitori sembrano non fidarsi dell'India, visto che l'obiettivo era quello di raccogliere dalla vendita ben quattrocento miliardi di rupie. Il 2012 verrà ricordato senza dubbio come l'anno in cui Standard & Poor's e Fitch hanno ridotto il rating e l'outlook della terza maggiore economia asiatica. 
Il debito indiano è attualmente giudicato con un BBB-, l'ultimo gradino dell'affidabilità "discreta", ma soprattutto l'ultimo prima del grado speculativo, quello più pericoloso. Oltre al consolidamento fiscale, il paese dovrebbe preoccuparsi anche di indirizzare l'alto tasso di inflazione, altrimenti si rischia un flop clamoroso nel 2013. 

Fonte: Il Journal
http://www.iljournal.it/2012/perche-lindia-rischia-il-declassamento/412224




Dott. Fabio Troglia 


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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 11/29/2012 09:00:00 m.





mercoledì 28 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Shangai stock exchange rompe i minimi


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Shangai stock exchange rompe i minimi






Attenzione amici perchè lo Shangai Stock Exchange rompe i recenti minimi e sembra diretto in area 1800.

La Cina che va tanto bene a livello economico, o meglio "pompa" i suoi dati economici, in realtà dal punto di vista azionario....non va per nulla bene!
La ragione è semplice: la finanza sa ciò che i media nascondono!




[Lamiaeconomia] Il boss dei sogni


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Il boss dei sogni




Brunello Cucinelli "regala" 5 milioni ai dipendenti. Che hanno contribuito a far crescere l'utile netto del 25%.

Una busta paga con 6,385 euro in più. Per qualcuno un "bel regalo di Natale", per qualcun altro un bonus per premiare i propri dipendenti per il lavoro svolto egregiamente. Comunque la si veda quella di Brunello Cucinelli, imprenditore umbro meglio conosciuto come "il re del Cachemire" italiano, è una bella storia, una vicenda incoraggiante in un momento in cui moltissimi lavoratori del sistema moda tengono le dita incrociate sperando che l'azienda in cui lavorano non chiuda. Che cosa ha fatto Cucinelli? Ha deciso di condividere 5 milioni di utili con i suoi 783 dipendenti che si troveranno in busta paga quei 6.385 euro in più di cui sopra. 
«Questo vuole essere un dono di famiglia, qualcosa che va aldilà dell'azienda che è quotata in Borsa» ha detto l'imprenditore di Solomeo, che ha aggiunto: «abbiamo voluto dare un premio a chi è cresciuto insieme a noi e l'abbiamo comunicato ai dipendenti».
Cucinelli è per tutti un imprenditore illuminato: ha ristrutturato un borgo antico in Umbria, Solomeo, fulcro della produzione dei suoi capi, lussuosi e frutto del lavoro - oltre che dei dipendenti dell'azienda - di un network di micro imprese, oltre 300, che lavorano in esclusiva per Cucinelli; si ispira ai canoni della filosofia benedettina, promuovendo la "cura dell'anima" anche in azienda (a Solomeo c'è un'area biblioteca-relax riservata ai dipendenti). Certamente Cucinelli è anche un imprenditore che sta chiudendo un anno molto positivo: dopo la quotazione a Piazza Affari lo scorso 27 aprile, la Brunello Cucinelli - di cui l'imprenditore continua a detenere circa il 60% - ha annunciato ricavi netti nei primi 9 mesi del 2012 pari a 220,2 milioni di euro,+15,2% rispetto ai 191,1 milioni di euro registrati nel medesimo periodo del 2011. La crescita, a cambi costanti, è stata del 13,6%. L' utile netto normalizzato è di 21,3 milioni di Euro (+25,3%).
Non male in un momento in cui anche il settore lusso deve fare i conti con la crisi e con una battuta d'arresto dei consumi - seppure leggera - anche nei mercati del Far East.
Allargando il focus, il gesto di Cucinelli - che, chiariamoci, non è da tutti - va contestualizzato in uno scenario di indiscussa positività, dovuta sì all'azzeccata scelta finanziaria ma soprattutto al lavoro di chi i prodotti Cucinelli li cuce, li confeziona, li spedisce, li promuove. Così come i dipendenti dell'azienda del cachemire, molti top manager ricevono un bonus relativo al proprio operato alla fine dell'anno: a livello dirigenziale, dunque, non si tratta di regali di Natale, ma di benefit spesso stabiliti per contratto. 
In questo caso nulla era stato stabilito, ma personalmente tenderei a considerare questo "bonus" come un premio legato al merito, non un regalo. Chissà se qualche altra azienda del lusso deciderà di intraprendere questa strategia?

Fonte: LInkiesta


Dott. Fabio Troglia 
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martedì 27 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Sp500 e Copper strani parallelismi




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Sp500 e Copper strani parallelismi

Sp500


Copper


La finanza è sempre più complessa,quindi è sempre più necessario,per fare trading sui mercati vederne le loro correlazioni.La finanza mondiale
si muove in maniera armonica sequendo una suo disegno,a noi  il compito di cercare di capirla avendo più dati possibili a nostra disposizione.

I due grafici sopra,riportano:

-Sp500
-Copper

Di solito tra l'indice americano e la commodities del Copper c'è sempre una certa correlazione,vediamola ora...
Sp500 sembra aver finito il rimbalzo e ripreso la sua fase discendente, che è predominante in questo trimestre,i volumi con le discese aumentano,segnale di conferma.
Il Copper è leggermente più indietro,diciamo di 1 giorno ed ha rimbalzato con volumi in discesa, doppia conferma che quando scenderà i volumi saliranno.
Con questa analisi quindi sembra confermata la negatività sui mercati che a mio avviso porterà:

-Sp500 in area 1300
-Copper in area 3



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[Lamiaeconomia] Gestione del rischio di borsa



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Gestione del rischio di borsa



Le tre caratteristiche fondamentali per fare trading di successo sono:

-Basi tecniche
-Gestione del rischio
-Considerazione del tempo


Oggi parleremo di: Gestione del rischio.
Spesso non ci si rende conto che ogni operazione di borsa rappresenta un rischio, anche se di piccola entità. L'insieme di tutte le operazioni rappresenta il rischio globale e va gestito secondo regole di buon senso che coloro che hanno studiato definiscono Money management.
Di cosa stiamo parlando??
Della gestione delle nostre dipsonibilità. 
La maggior parte dei trader o aspiranti trader compra, vende, ma non fa i conti con l'oste, ovvero compera senza immaginare quale possa essere lo scenario peggiore da affrontare,ma fantastica sui guadagni e non verifica in anticipo la sostenibilità della sua operazione al verificarsi di tale situazione.
Quindi compera e poi non può tenere la posizione perchè ha finito i fondi: un classico. Ma se si conosce questa problematica e la si tiene nella dovuta considerazione si possono evitare spiacevoli inconvenienti!

Gestione della tipologie di operazioni.
Inutile fare 10 operazioni di differenti tipologie che si muovono in maniera correlata, perchè non si ha una diversificazione del rischio, bensì un aggravamento dello stesso.
Esempio: acquistare short Sp500, Ftse Mib e tutti i listini azionari, così se sbaglio la mia anlisi... mi impicco!

Il money management è un aspetto che tratto molto nei miei corsi di trading, cosa rara di solito perchè l'obiettivo delle Sim non è di creare e formare nuovi trader, bensì quello di spennarli velocemente.
Perciò quando fate un'operazione come vi tutelate dal rischio??
Se non sapete darvi una risposta smettete subito di operare in borsa e trovate una soluzione, perchè a breve perderete tutto il capitale.



 Dott. Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] Scontrini detraibili dalle tasse?


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Scontrini detraibili dalle tasse?



Dopo il via in commissione, la delega fiscale in aula da domani. I dubbi del Tesoro.
In arrivo anche in Italia il cosiddetto contrasto di interessi. Si potranno scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute dell'idraulico o del macellaio come antidoto per combattere l'evasione fiscale. Un emendamento in questo senso è stato presentato dal relatore di maggioranza Giuliano Barbolini (Pd) all'interno della delega fiscale che dovrebbe essere votata dall'aula del Senato già mercoledì o giovedì. Alla commissione Finanze di Palazzo Madama l'emendamento è passato insieme all'annullamento automatico delle «cartelle pazze» in caso di mancata risposta da parte dell'amministrazione.
In un primo tempo sul contrasto di interessi il governo aveva dato parere negativo, poi il testo è stato riformulato e l'emendamento è passato con l'ok di Palazzo Chigi. Nella nuova versione si delega l'esecutivo a «emanare disposizioni per l'attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell'obbligazione tributaria, definendo attraverso i decreti legislativi le più opportune fasi applicative e le eventuali misure di copertura finanziaria». Quindi per valutarne l'operatività bisognerà aspettare la fase attuativa. 

Nonostante questa riscrittura, il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani resta nettamente contrario «perché le situazioni di deducibilità o di detraibilità di spese già previste si sono rivelate fallimentari sia dal punto di vista dei risultati della lotta all'evasione che dal punto di vista del bilancio dello Stato». Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre - autore tra l'altro del libro «Evasori d'Italia» - non solo condivide le riserve di Ceriani ma ha fatto due conti, basati sulla relazione tecnica al provvedimento, per scoprire che le deduzioni edilizie introdotte per la prima volta dal governo Prodi nel 1998 in realtà sono «costate all'erario 2,4 miliardi di euro l'anno».
«In buona sostanza - spiega Bortolussi - la relazione tecnica ci dice che l'introduzione delle detrazioni Irpef, ovvero di un meccanismo che a tutti gli effetti rientra nel cosiddetto contrasto di interessi, nel 2011 ha riguardato circa 8,4 miliardi di spese annue e grazie allo sconto fiscale i risparmi per i cittadini sono stati di circa 3 miliardi di euro all'anno». «Nel contempo, facendo emergere una gran parte del nero che si annida nell'edilizia, questi 3 miliardi di sconto dovrebbero essere recuperati grazie al gettito sulle transazioni emerse - continua la Cgia - in realtà, si stima un recupero di soli 627,3 milioni di euro, per cui la misura costa alle casse dello Stato 2,4 miliardi».


La delega prevede anche altri interventi come l'accorpamento delle agenzie fiscali, sul quale ci sono stati non pochi dissensi all'interno della maggioranza, in particolare nel Pdl. Così come è prevista la revisione della disciplina relativa al sistema estimativo del catasto dei fabbricati e un monitoraggio annuale dell'evasione fiscale riferita a tutti i principali tributi. 
C'è anche un capitolo (il terzo) che si occupa dell'abuso del diritto, dell'elusione, del tutoraggio, della semplificazione, della revisione del sistema sanzionatorio e del contenzioso. La strada è dunque in salita e domani si entrerà nel vivo. Il testo originario delega al governo l'attuazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Il governo lo ha presentato alla Camera lo scorso 15 giugno per ottenerne il via libera il 12 di ottobre. Al Senato la delega è stata modificata in commissione Finanze e il testo è arrivato in aula giovedì scorso.


Fonte: Il Corriere
http://www.corriere.it/economia/12_novembre_26/scontrini-detraibili-fisco_c6d203ba-3792-11e2-94e7-603de4c26bba.shtml



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lunedì 26 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Germania: la Tobin tax non si fa!


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Germania: la Tobin tax non si fa!




Il ministero tedesco delle Finanze non si aspetta l'introduzione di una Tobin tax sulla tassazione degli istituti finanziari in Europa prima del 2016.
Lo ha rivelato il direttore generale del Fisco del governo di Berlino, Michael Sell, al settimanale Wirtschaftswoche. "Non inserirei niente in bilancio prima del 2016", dice Sell. Si tratta di un data che rinvia di quasi due anni l'introduzione della tassa che al momento dovrebbe entrare in vigore nel 2014 dopo l'accordo raggiunto il mese scorso tra 11 Paesi dell'Unione, Italia compresa.
Sell basa la sua stima sul fatto che i negoziati europei dureranno almeno un anno e mezzo a altrettanti ne serviranno per l'implementazione, che dovrà essere elettronica. La Tobin tax è osteggiata da Londra, ma secondo Sell, la Gran Bretagna potrebbe decidere una tassazione delle transazioni azionarie e obbligazionarie, ma non sui derivati.
La tassa, voluta fortemente da Berlino e Parigi e accettata anche dall'Italia nonostante i ripetuti warning del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che la ritiene deleteria per il mercato italiano già di per sé sottile e asfittico, è invece osteggiata dalla Gran Bretagna che vuole invece preservare la leadership del mercato della City e che al momento non ha nessuna intenzione di applicarla.
In un'intervista sullo stesso giornale il viceministro delle Finanze, Hartmut Koshyk, ha dichiarato che il governo tedesco punta a effettuare stress test su tutte le banche europee per verificarne lo stato di salute prima di dare il via libera all'Unione bancariaspiegando che la Germania non vuole assumersi alcun rischio sui debiti delle banche Ue.

  
Fonte: Milano Finanza


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[Lamiaeconomia] Esiste l'azienda dei sogni? A quanto pare...



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Esiste l'azienda dei sogni? A quanto pare...



Qual è la migliore azienda al mondo? Una domanda da un milione di dollari cui ogni anno Great Place to Work cerca di rispondere accumulando dati e confrontando esperienze internazionali. Quest'anno Big G perde la prima posizione, nonostante l'introduzione dei "death benefits". And the winner is...

Anche quest'anno, Great Place to Work ha pubblicato un elenco con le 25 migliori aziende in cui lavorare. Ogni dodici mesi, la società americana - che si occupa di gestione e organizzazione dei posti di lavoro - analizza centinaia di esperienze lavorative dislocate in tutto il mondo, confrontando alcuni parametri di qualità come il rispetto dei diritti dei lavoratori, effettuando sondaggi tra i dipendenti, e talvolta visitando in prima persona le strutture. Quello che ne viene fuori è un quadro sicuramente parziale, ma tutto sommato indicativo della qualità delle imprese nel mondo. 

Come di consuetudine, sono le grandi companies americane ad occupare la maggior parte della classifica: 20 su 25. Dopo qualche anno di dominio assoluto, però, Google ha perso la prima posizione. A soppiantare il gigante della Silicon Valley, storicamente rinomato per le sue strutture all'avanguardia e per un sistema di tutela del personale tra i più sviluppati al mondo, è stata SAS institute, società statunitense da 13268 dipendenti che produce software ed opera soprattutto nel campo della business intelligence, fondata nel 1976 da Anthony Barr, James Goodnight, John Sall e Jane Helwig. 

Non si tratta certo di una novità assoluta: per anni, SAS Institute è stata nominata "migliore azienda al mondo" da Fortune, influente magazine di business di proprietà di Time, Inc. Dentro gli uffici di SAS, in North Carolina, il dipendente opera in un ambiente lavorativo pensato e studiano su misura per lui, fino ai minimi dettagli. I giorni di malattia sono illimitati; esiste una struttura apposita per i figli degli assunti, che possono pranzare e/o cenare con loro; l'azienda offre un ambulatorio medico interno gratuito e attivo 24 ore su 24 per i lavoratori e i loro familiari; gli orari sono limitati a 35 ore settimanali, mai oltre le cinque del pomeriggio (e guai a chi sgarra). 

Ogni mese, inoltre, il CEO di SAS incontra personalmente i dipendenti per una "Conversation over Coffee", dove si discute liberamente di tutte le problematiche correlate al lavoro in azienda. Una buona pratica che, secondo gli analisti di Great Place to Work, ha avuto un importante riscontro anche a livello di profitto. Da non sottovalutare anche l'aspetto legato all'intrattenimento e alla cultura: l'azienda offre cibo gratuito ai dipendenti, tra cui 22 tonnellate di M&M's che costano a bilancio circa 45mila dollari. Ci sono programmate settimanalmente mostre d'arte, tenute da pittori e scultori invitati direttamente dall'azienda, mentre un pianista si esibisce durante il giorno sul palco della caffetteria principale. 

A Google non è bastato introdurre i tanto apprezzati "death benefits", dunque, per mantenere la leadership: si tratta, in breve, di una serie di versamenti che l'azienda fa alla famiglia del dipendente deceduto, per dieci anni dopo la sua morte. Big G si conferma comunque una delle realtà migliori, insieme ad altri colossi a stelle e strisce come NetApp (terza posizione), Microsoft (quinta) e Federal Express (settima). La prima compagnia non-americana, nella classifica di Great Place to Work, è la britannica Diageo, il cui motto è "celebrare la vita ogni giorno, ovunque". 

E in Italia? Nessuna azienda della penisola rientra nella classifica di Great Place to Work, che tuttavia propone anche una lista specifica per ogni paese. In attesa che venga pubblicato il report 2013, si può dare una ripassata a quello pubblicato dodici mesi fa, e realizzato in collaborazione con Il Sole-24 Ore. Al primo posto c'era Elica, società di Fabriano da 1400 dipendenti che realizza cappe da cucina con una grande attenzione al design. Al secondo posto ecco Fater, produttore di assorbenti con sede a Pescara. Sul podio, a fine 2011, figurava anche FedEX Express, che si conferma dunque valevole non solo nella sua "versione americana", ma anche nelle succursali sparse nel resto del mondo. 

Fonte: L'Inkiesta
http://www.linkiesta.it/migliore-azienda-mondo


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[Lamiaeconomia] Svizzera e Grecia vanno a caccia di ricchi!


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Svizzera e Grecia vanno a caccia di ricchi!




La Svizzera alza le tasse ai ricchi stranieri, Atene promette esenzione fiscale a chi si trasferisce in Grecia.

A causa della crisi economica e il calo delle entrate è iniziata la corsa ad accaparrarsi i contribuenti più abbienti in giro per il mondo: ma se la Grecia sta cercando di far trasferire ad Atene i facoltosi pensionati del Nord Europa o i dirigenti di alto livello in cambio della esenzione dei redditi esteri (pensione compresa), in Svizzera il regime forfettario per gli stranieri milionari residenti è in discussione perché ritenuto troppo vantaggioso rispetto al trattamento riservato al resto della popolazione della nazione alpina stanca di farsi tosare da un fisco molto severo.
Ma andiamo con ordine e vediamo in dettaglio le due soluzioni opposte per fronteggiare il calo delle entrate.

La Svizzera
La Svizzera terrà un referendum sull'opportunità di abolire 150 anni di agevolazioni fiscali per gli stranieri milionari che beneficiano del cosiddetto regime forfettario, un meccanismo che prevede un imponibile virtuale pari a non meno di cinque volte il valore annuo di locazione di una casa nella Confederazione elvetica. Il Parlamento svizzero ha votato nel mese di settembre per aumentare per sette volte il canone annuo entro il 2017, con un reddito minimo imponibile di 400.000 franchi svizzeri.
A questo punto le aliquote fiscali ordinarie, federali e cantonali, vengono applicate al valore locativo e non vi è alcun obbligo per i titolari forfait a dichiarare redditi o patrimoni provenienti dal resto del mondo. A differenza di altri residenti in Svizzera, non pagare le tasse sui redditi da portafoglio titoli.
Una petizione ha raccolto più di 100.000 firme, che consentono di tenere un referendum in materia, quattro dei 26 cantoni della Svizzera hanno già votato per abolire il regime fiscale speciale.

Il caso Grecia
Nessun prelievo sulla pensione frutto di una vita di duro lavoro? Un sogno? Forse non più. Il ministero delle Finanze greco sta pensando di attrarre gli stranieri benestanti e i pensionati che dovessero scegliere di trasferirsi in Grecia o in una delle sue tremila isolette offrendo loro l'esenzione fiscale, sulla base di normative simili già in vigore in paesi come la Svizzera e il Regno Unito.
Il ministero delle Finanze greco sta elaborando, secondo fonti citate dal quotidiano Ekathemirini, una clausola che fornirà agli stranieri, come i dirigenti d'azienda o i pensionati, che scelgano il sole della Grecia per la loro residenza permanente di essere tassati solo per il reddito guadagnato in quel Paese, mentre i loro redditi provenienti dall'estero saranno completamente esenti. Un bel vantaggio fiscale a cui si associerebbe il sole e il clima greco. Inoltre sarà fissata un'aliquota speciale appositamente per i redditi prodotti in loco da questa categoria di espatriati.

Fonte: Il Sole 24 ore


Dott. Fabio Troglia 
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Lamiaeconomia] Sp500 evoluzioni


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Sp500 evoluzioni

Sp500 quali scenari futuri??

Nel brevissimo:
-Da qui a fine 2012 mi aspetto una discesa per l'indice americano intorno al 7%,che porterebbe Sp500 1300 circa come area di appoggio.

-Il prossimo trimestre 2013 invece se avremo le giuste conferme grafiche a fine 2012 potrebbe essere di salita,per andare a cercare i nuovi massimi di periodo a in area 1600.
Buon trading samurai


Dott. Fabio Troglia
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venerdì 23 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Startup? Ecco dove funzionano davvero!


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Startup? Ecco dove funzionano davvero!





Startup Genome ha classificato i venti migliori ecosistemi per le startup. Gli Usa dominano, ma c'è un significativo aumento di alternative: da Tel Aviv a Berlino, da Santiago a Singapore, anche il mondo dell'IT e del digitale si sta globalizzando. L'Italia, come prevedibile, non è in classifica. Eppure Milano...

Silicon Valley e Boston si guardino le spalle. I tempi del monopolio tecnologico e digitale stanno per finire. Sono sempre di più, negli ultimi anni, le città - americane e non solo - che stanno dando del filo da torcere agli eco-sistemi "storici" dell'IT. A riverarlo è un report realizzato da Startup Genome, progetto glocal dall'ambizioso slogan "Cracking the code of innovation", che vuole fornire strumenti in grado di mappare i dati delle comunità di startup dislocate in tutto il mondo.

"In passato tutte le startup più importanti nascevano all'interno degli stessi 3-4 ambienti digitali. Ora, però, questa tendenza sembra essere giunta al termine", si legge nell'introduzione del report. "In concomitanza con l'esplosione globale dell'imprenditoria, c'è stata un'esplosione nella crescita degli ecosistemi startup attorno al mondo". Il rapporto è stato realizzato confrontando i dati raccolti negli ultimi mesi da oltre 50mila startup, attraverso il progetto Startup Compass.
Il documento, scaricabile gratuitamente dal sito di Startup Genome, analizza e classifica le numerose realtà internazionali secondo aspetti complementari ma differenti: dalla tipologia degli impiegati alla performance economica delle aziende, dalla quantità degli investimenti alla qualità delle proposte , dalla differenziazione del mercato alla tipologia di linguaggio di programmazione utilizzato. Il risultato è una lista dei venti ecosistemi più funzionali (e funzionanti) del mondo.
Nella lista prevalgono ancora, come prevedibile, gli Stati Uniti (sono sei le località americane in lista), mentre il Canada conferma la sua grande crescita, con tre città nella top 20 (Toronto, Vancouver e l'outsider Waterloo). Melbourne e Sydney sono le uniche due rappresentati australiane. Il resto spazia da un lato all'altro del mondo: San Paolo in Brasile, Singapore, Santiago in Cile, Bangalore in India. L'Europa vanta quattro rappresentanti: Londra, la più quotata, ma anche Berlino, Parigi e Mosca.
La Silicon Valley si conferma l'area più fertile al mondo, ideale per piantare le radici della propria startup. A tallonarla, però, c'è l'israeliana Tel Aviv, che può vantare "un sistema di finanziamenti molto sviluppato, una forte cultura imprenditoriale, un ambiente vibrante e tantissimi talenti". L'Italia si conferma fuori dai grandi centri attrattivi del mondo: solo Milano è in grado di competere, anche se a distanza. Il capoluogo lombardo conquista una piazza nella lista delle migliori 40 città, ma fallisce l'ingresso nella top 20.
Il CEO di Startup Genome, Bjorn Lasse Hermann, ha spiegato le ragioni cha hanno portato alla stesura del report. "Da un lato abbiamo voluto mettere sotto un riflettore gli ecosistemi emergenti di startup d'ambito tecnologico, le quali saranno gli attori principali nella crescita economica nei prossimi anni; dall'altro, ci siamo proposti di democratizzare la conoscenza necessaria a creare una startup ed un ecosistema di successo; infine, abbiamo voluto dare suggerimenti utili ai soggetti interessati in un eventuale investimento".

Fonte: L'Inkiesta

http://www.linkiesta.it/migliori-ecosistemi-startup



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giovedì 22 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Mps deve volare perchè...


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Mps deve volare perchè...

Come già detto in un recente post ci sono attese per una partenza super speculativa sul titolo, se varrà la teoria di Monti, e penso sia scritto nell'ordine delle cose ...sarà necessario far salire il più possibile le azioni prima dell'aumento...  Ocio samurai!!




Sarà sostanzialmente il valore di mercato più che il patrimonio il parametro preso a riferimento per calcolare quante azioni dovrà emettere Banca Mps se dovrà pagare in azioni le cedole sui Monti bond - titoli speciali emessi dalla banca a favore del Tesoro per coprire il deficit di capitale calcolato dall'Eba. Questo sarà il probabile esito dell'incontro che ci sarà lunedì tra i rappresentanti del ministero dell'Economia e quelli della Commissione europea che stanno seguendo il dossier sugli aiuti pubblici alla banca senese. Lo ha detto a Reuters una fonte vicina al negoziato sulle regole che dovrà seguire la banca per emettere entro l'anno 3,4 miliardi di questi Monti bond. "L'ultima riunione è dell'altro ieri ed è andata male. L'Ue chiede che le azioni siano emesse a valore di mercato. Lunedì c'è il nuovo incontro. Il Tesoro porterà una proposta", ha detto la fonte. La legge su questi nuovi titoli prevede che se Mps non ha soldi sufficienti per pagare le cedole al Tesoro - in ipotesi di un tasso attorno al 10% sarebbero a regime 340 milioni di euro in un anno - Mps dovrà emettere azioni a favore del ministero che diventerebbe azionista. Se l'emissione è parametrata al patrimonio, 340 milioni valgono circa il 3,5% di azioni; se invece è agli attuali prezzi di mercato, il Tesoro entrerebbe con quasi il 15%. "Saranno emesse sostanzialmente a valore di mercato", dice la fonte spiegando che il Tesoro potrebbe dover modificare la norma primaria contenuta nella legge sulla spending review

Fonte: Reuters Italia

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[Lamiaeconomia] Ftse Mib analisi di breve


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Ftse Mib analisi di breve


Ftse Mib nel brevissimo,con quella candela disegnata rischia di avere una battuta di arretso nel suo rimbalzo è dirigersi a  a 15300.Vi ricordo che oggi è giornata di tacchino in america,quindi i mercati azionari sono senza volumi,senza grande direzionalità.
Quindi oggi mi aspetto una possibile battuta di arresto per poi andare a fare il max del rimbalzo previsto in area 16000 come già detto nel suddetto post

http://www.lamiaeconomia.com/2012/11/ftse-mib-si-aggrappa-ai-15000-punti.html

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[Lamiaeconomia] Dall'Ecuador un suggerimento per la gestione del debito



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Dall'Ecuador un suggerimento 
per la gestione del debito





L'Ecuador, il più piccolo tra i paesi del Sudamerica, propone un nuovo modo di gestione del debito pubblico.

Lo fa attraverso le parole del suo Presidente, l'economista Rafael Correa, intervenuto all'Università Bicocca di Milano nel corso degli incontri previsti con i rettori degli atenei lombardi. A lui è infatti stata assegnata una lectio magistralis dal titolo "L'esempio dell'Ecuador di fronte alla crisi del debito in Europa".

La ricetta del Paese Sudamericano è tanto semplice quanto complessa: "Rifiutando di pagare quanto richiesto dai nostri debitori – ha detto Correa – abbiamo risparmiato e investito l'equivalente di due anni di nuove infrastrutture nel Paese". Secondo il presidente ecuadoriano, questo metodo è applicabile in qualunque Paese, anche in quelli europei: "Bisogna avere coraggio per prendere decisioni politiche anche se questo può influire sul rating, sul rischio-Paese. Un'economia sociale e solidale con il mercato porta benessere al Paese". 

Insieme al professor Giulio Sapelli, docente di Storia economica all'Università di Milano, commentiamo questa proposta.
Professore, cosa ne pensa?
Quello fatto da Correa è in sostanza lo stesso annuncio che aveva fatto anche l'Argentina alcuni anni fa attraverso la politica economica, certamente avventurosa, di Nestor Kirchner. Numerosi esperti della scienza economica ufficiale avevano preconizzato che, a seguito di questo, l'Argentina si sarebbe ritrovata isolata dal resto del mondo; eppure, come sappiamo, questo non si è mai verificato.

Quindi la posizione di Correa non la stupisce?
Non molto. Semplicemente Correa, ritrovatosi schiacciato dal debito estero, adesso si rifiuta di pagarlo, a fronte di una politica del Fondo monetario internazionale che in certi casi si è rivelata catastrofica. Abbiamo cominciato a capire quanto hanno sofferto i Paesi dell'America del Sud a causa del Washington Consensus (insieme di specifiche direttive di politica economica elaborate nel 1989 dall'economista John Williamson da destinare ai paesi in via di sviluppo che si trovassero in crisi economica, ndr) e per la politica del Fmi solamente quando le stesse regole sono state applicate in Grecia e in Portogallo.

Quanto si rischia però con una politica del genere?
Ovviamente molto, ma evidentemente tra la politica del Fmi e quella del rischio anche il popolo ecuadoriano preferisce di gran lunga la seconda ipotesi, ed è assolutamente comprensibile. Alcune conseguenze negative probabilmente ci saranno, l'Ecuador potrebbe essere espulso dal Wto oppure subire alcune forme di embargo, ma se Correa ha assunto tale posizione significa che può permetterselo, magari contando sul solido rapporto con il Brasile che vanta una politica economica molto autonoma.

È davvero applicabile una politica del genere anche in Europa, per esempio in Italia?
Credo proprio di no. L'Italia, come ben sappiamo, si ritrova con una "camicia di forza" chiamata euro, quindi una soluzione come quella dell'Ecuador non è assolutamente applicabile. Forse lo è in via assolutamente teorica, ma non possiamo non guardare alla realtà: nel contesto dell'Eurozona un'ipotesi del genere non è pensabile.

Come giudica comunque un atteggiamento di questo tipo nei confronti del debito estero? 
Conosco molto bene il Sudamerica e devo dire che il neoliberismo del Washington Consensus ha distrutto gran parte dell'economia latinoamericana, così come l'avevano già indebolita anche le politiche protezioniste. Adesso, invece, fortunatamente si è capito che ad andare molto bene è un'economia mista come quella brasiliana. Anche se difficilmente applicabili altrove, esempi come questi risultano in tutti i casi molto interessanti.

In Islanda invece i cittadini hanno chiesto in un referendum che la Costituzione venga riscritta per impedire il ripetersi della crisi finanziaria del 2008. Vogliono una quota maggiore dei proventi da energia geotermica e pesca. Cosa ne pensa?
Personalmente sono favorevole a iniziative di questo tipo e credo che gli islandesi abbiano fatto bene a richiedere il referendum, ma anche in questo caso parliamo di un Paese molto piccolo, con pochi abitanti, un'immensa fonte di energia e una grande educazione civica. Hanno poi avuto la fortuna di non essere stati integrati nell'euro, quindi non hanno il nostro stesso vincolo.

Entrambi i casi sono quindi interessanti, ma solo sulla carta.
Esatto. Stiamo parlando di Paesi capaci di rialzarsi dopo essersi avvicinati pericolosamente al baratro, di cui possiamo certamente imitare una spiccata creatività con la quale far nascere idee di questo tipo che a noi evidentemente manca. La lezione da imparare è questa, certamente non di politica economica.

Fonte: Il Sussidiario.net
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/11/16/DEBITO-Sapelli-dall-Ecuador-un-utopia-che-incanta-l-Italia/338527/


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mercoledì 21 novembre 2012

[Lamiaeconomia] Debito greco: ora è da comprare!


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Debito greco: ora è da comprare!



Cari samurai,

in ottica di medio termine il debito greco, come già consigliato nel portafoglio cassetisti, è da acquistare..

Ora la conferma dei movimenti che ho visto sul mercato, che ci stanno già facendo fare una performance del 6%, vengono ratificati anche dai governi dai governi. Attenzione sempre alla diversificazione del portafoglio!


Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo monetario internazionale sono d'accordo su un programma di buyback del debito greco, che farà parte di una serie di misure finalizzate a coprire il fabbisogno finanziario di Atene. Schaeuble ha inoltre detto ai giornalisti che nessuna delle misure sotto esame per aiutare la Grecia peseranno sul piano di bilancio della Germania del prossimo anno. Il Bundestag, ha aggiunto, dovrebbe essere in grado di votare sui nuovi aiuti entro la fine della prossima settimana. "Le misure aggiuntive sono necessarie e ne abbiamo discusso intensamente con il Fondo monetario internazionale. Abbiamo convenuto essenzialmente che il buco di bilancio possa essere colmato, che verrà portato avanti un programma di buyback del debito greco sul mercato", ha spiegato il ministro.


Fonte: Reuters Italia

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