lunedì 5 dicembre 2011

Re: [Lamiaeconomia] Bruxelles il paradiso delle lobbies




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Bruxelles il paradiso delle lobbies

Un po di tempo fa scrivevo scrivevo:
http://www.lamiaeconomia.com/2011/11/obiettivo-paura.html


Direi che la mia idea
era assolutamente corretta. Purtroppo viviamo in un mondo di falsità, io quando ero studente alla facoltà di economia ho avuto come docente la Prof Fornero, vi assicuro che non era famosa per la sua sensibilità... Stiamo assistendo ad un teatrino ad una farsa, in cui i poteri forti vogliono assumere un volto più umano, ma che in realtà non hanno e non avranno  né in Italia né degli altri paesi attaccati nessuna pietà per la povera gente.
Le principali tecniche di lavaggio mentale, di controllo delle masse si basano tutte sullo stesso schema, ovvero la creazione della paura attacando le cose più care,facendo credere alla
massa che senza manovre drastiche il nostro piccolo mondo dorato non esisterà più, questo fenomeno aiutato dall'ignoranza media della popolazione fa si che i risultati che si ottengono siano certi.

Ora, con buona probabilità ci potrebbe essere una fase di tranquillità, da parte della speculazione sino alla fine dell'anno, prima metà di gennaio, e poi come per magia ritorneranno i problemi e la speculazione continuerà là dove si era interrotta ovvero:
-Spagna
-Francia
-Germania
Vi riporto questo interessante approfondiemnto:

Bruxelles: il paradiso delle Lobbies. Quali interessi? Chi decide davvero?

E' difficile fare una stima riguardo il numero esatto di lobbies e gruppi di interesse che compongono la folta costellazione che ha sede a Bruxelles. Un numero approssimativo fissa intorno a quindicimila i lobbisti professionisti. Oltre il 70% lavora al servizio del grande business; il 20% di essi rappresenta gli interessi di regioni, città ed altre istituzioni internazionali, mentre solo il 10% promuove le istanze della società civile, gruppi ambientalisti, associazioni di consumatori, sindacati, ecc…

Come organo che, di fatto, prende le decisioni e le applica, in qualità di nuovo «esecutivo» dell'Unione, è nei corridoi della Commissione Europea che si concentrano tutti gli sforzi dei gruppi di interesse, sempre tenendo conto della sproporzione di cui sopra. Ma andiamo ad analizzare chi sono queste lobbies che concretamente determinano, su una nutrita gamma di sfere ed ambiti, la politica europea.

Il Transatlantic Business Dialogue (TABD) Si tratta senza dubbio della più ampia e strutturata alleanza tra grandi corporations e Stati, forse la più potente lobby industriale del mondo. Fondata nel 1995, essa costituisce una piattaforma di dialogo costante tra la Commissione Europea, i rappresentanti del governo nordamericano e i leader del grande business "made in USA" ed europeo. I suoi incontri scambi di visioni e discussioni intorno alle scelte politiche tra i leader del business mondiale, i rappresentanti del governo statunitense ed i commissari dell'UE, al fine di sviluppare una stretta connessione tra il grande business ed i governi per risolvere specifici problemi, promuovere la cooperazione transatlantica e migliorare le opportunità di affari". Nella lista dei suoi membri compaiono veri giganti multinazionali quali Ford, British American Tobacco, British Petroleum, BASF, Deloitte, Hernst&Young, Deutsche Bank, Microsoft, Pfitzer, Siemens, Thyssenkrupp, solo per citarne alcuni. Solo la Pfitzer, il colosso farmaceutico, ha un fatturato che eguaglia quello dei 18 Stati africani più ricchi

Fonte:
http://www.eurasia-rivista.org/la-crisi-e-l%E2%80%99unione-europea-conflitto-d%E2%80%99interessi-o-solo-interessi/12526/
2.12.2011



quindi capite bene, di coloro che decidono hanno le idee ben chiare su quello che devono fare, il nostro compito è quello di capire in anticipo e trarne il massimo profitto.




  Dott Fabio Troglia 
fabio.troglia@gmail.com 
www.lamiaeconomia.com

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