mercoledì 31 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Il trading come stile di vita



Novità: Portafoglio obbligazionario per cassettisti, rendimento netto 6.2%: come fare per visualizzarlo??? Scrivimi a : fabio.troglia@gmail.com oppure contattami al 0110437179 


Vi ripropongo questo mio vecchio post perchè lo ritengo molto attuale...


La parola trading significa negoziazione, non significa solo comprare e vendere dei titoli, ma si tratta di fatto di una palestra per sopravvivere nel mondo economico.
Noi tutti oggi facciamo trading: quando chiediamo uno sconto, quando compriamo un'auto, una casa, la nostra vita è fatta di scelte e quelle di carattere economico sono predominanti.
Il marketing di molte società di brokeraggio, banche e Sim, consiste, per vendere i loro servizi, nel voler far credere alle persone che sia possibile acquistare patate o dollari con la stessa facilità, in realtà lo si può fare con la stessa velocità, ma non è la stessa cosa!
Il mio scopo su questo blog non deve essere solo quello di "segnalatore" di possibili operazioni finanziarie, ma bensì quello di aiutare chi lo vorrà ad acquisire la corretta mentalità, l'educazione finanziaria utile per gestire piccole o grosse operazioni finanziarie, ma anche per gestire i propri risultati.
Es: Io faccio un'operazione, sono fortunato, guadagno, prendo profitto e poi??
Cosa faccio di quel denaro? Lo reinvesto? Lo spendo? Lo diversifico in immobili, in obbligazioni....?
Quello che sto cercando di dirvi è che per avere una vostra indipendenza economica e quindi libertà, è fondamentale imparare un metodo, un modo di pensare economico logico e corretto, perché altrimenti si avrà sempre bisogno di qualcuno che vi dica quello che voi dovete fare invece di ragionare con la vostra testa.

Quindi perché io faccio trading??
Io lo faccio perché grazie ad esso ho raggiunto la mia indipendenza finanziaria e quindi la mia indipendenza di pensiero e di azione. Di conseguenza, se sbaglio, sono l'unico responsabile, se faccio bene sono l'unico beneficiario, ma per fare questo ci vuole metodo, studio e occorre imparare a dominare i propri istinti e le proprie paure, perché in questo lavoro non si può dire che sia colpa del capo cattivo o del collega: ci siamo solo noi e i numeri!!

Dott.Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com 
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Lamiaeconomia da oggi è anche su youtube!

Guarda il video:



[Lamiaeconomia] Grecia: si passa alle maniere forti!


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Grecia: si passa alle maniere forti!




La Grecia vuole fare sul serio per quel che riguarda la lotta all'evasione fiscale: una delle misure più interessanti prevede che i consumatori non paghino il conto al bar, ristoranti e negozi in caso di mancata presentazione dello scontrino o della ricevuta.

Consumare e non pagare in assenza dello scontrino fiscale: è questa la situazione che potrà verificarsi a breve e in molte occasioni in Grecia, visto che il paese ellenico ha deciso di introdurre una misura molto severa e decisa per contrastare l'evasione. Dunque, i bar, i ristoranti e molti altri esercizi commerciali dovranno prestare molta attenzione e ricordare sempre di presentare la ricevuta prevista dalla legge al momento della presentazione del conto, altrimenti rischieranno di non incassare nulla.
Un provvedimento del genere non ha precedenti, ma sarà utile per rivoluzionare la cultura del paese più disastrato dell'eurozona; in effetti, scontrini e ricevute sono diventati delle rarità in Grecia e in parecchi casi viene addirittura presentato con qualche cifra scritta su un tovagliolo di carta. L'evasione nazionale ammonta a circa sessanta miliardi di euro l'anno e, secondo le ultime indagini, sarebbero proprio ristoratori e albergatori i principali responsabili del fenomeno.
Atene ha bisogno di cambiare la propria immagine, altrimenti i creditori internazionali non riterranno credibili i suoi sforzi di uscita dalla crisi. Come ha precisato la stampa locale, la misura in questione dovrebbe essere applicata a partire dalla prossima settimana, la speranza è che non si sia "timidi" di fronte all'assenza di uno scontrino, pretendendo questo documento fiscale, una iniziativa che non farebbe male nemmeno all'Italia.
Tra l'altro, gli stessi bar e ristoranti dovranno evidenziare nei loro menù questo diritto che spetta ai consumatori: se si vuole fare sul serio contro l'evasione fiscale, bisogna ormai adottare le maniere forti, i vizi sono duri a morire, ma non immortali. Chissà che la Grecia non ispiri altre nazioni in futuro?




Fonte: Il Journal
http://www.iljournal.it/2012/senza-scontrino-non-si-pagano-le-consumazioni/402711


Dott Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/31/2012 09:00:00 m.



martedì 30 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Il Bund inverte e le borse...


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Il Bund inverte e le borse...
Il Bund sembra invertire il suo trend dando origine ad un ciclo neutro.Quindi se di oggi non supererà il max disegnato,be avremo un bel movimento ribassista fino all'area contrassegnata nel grafico.
Questo darà un po di fiato ai mercati azionari che faranno un po di rimbalzi,ma saranno sempre all'interno di un movimento ribassista.
Quindi la mia vision sul Bund è short da 142 a 139.
Buon trading samurai 




  Dott Fabio Troglia
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/30/2012 09:38:00 m.



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[Lamiaeconomia] Cile: nella botte piccola...


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Cile: nella botte piccola...


Rating molto alti, un mercato senza vincoli e una crescita economica invidiabile: anche il Cile è una nazione emergente che merita rispetto, un caso che merita di essere approfondito.
Si parla tanto di economie emergenti in questo periodo di crisi, un po' per capire quali sono i segreti degli "altri", un po' per invidiare chi ce la sta facendo: un paese trascurato, ma che invece merita ampio rispetto è senza dubbio il Cile. Proprio ieri la nazione andina ha emesso altri titoli di Stato e sono questi strumenti che ci fanno capire il suo ottimo stato di salute finanziaria. In effetti, il rendimento è tra i più bassi a livello internazionale (2,38%) e non lontano da quello del Tesoro americano.
Inoltre, le agenzie di rating stanno continuando a premiare la repubblica sudamericana: non è un caso che il giudizio di Moody's sia Aa3, la quarta valutazione più alta in assoluto, segno che l'affidabilità degli investimenti cileni è ottima. Qual è il segreto allora? In fondo è dal 2009 che si parla dell'economia in questione come di una delle più solide dell'America Latina. Il premio Nobel per l'economia Milton Friedman ha parlato di "miracolo cileno" per descrivere le riforme economiche tra 1980 e 2010 e non si può dargli torto.
Questo paese sta infatti puntando su un mercato senza alcun tipo di vincolo, in modo da riuscire ad attrarre il maggior numero di capitali stranieri: la crescita viene trainata dal rame, materia prima in cui si può beneficiare della maggiore produzione mondiale, ma anche dalla spesa pubblica. Inoltre, da queste parti non ci si fossilizza soltanto sui settori tradizionali, ma si cerca di ampliare gli orizzonti anche alla tecnologia, all'agricoltura (ben sviluppata è la pesca) e l'industria.
Insomma, il Cile non ha nulla da invidiare al tanto decantato e vicino Brasile. Le previsioni della Banca Mondiale per quest'anno parlano di una crescita dell'economia pari al 5%: questo modello, valido per una popolazione di diciassette milioni di abitanti, ha molto da insegnare anche a nazioni più "blasonate".

Fonte: Il Journal
http://www.iljournal.it/2012/lirresistibile-ascesa-del-cile/402833

Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/30/2012 09:00:00 m.



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lunedì 29 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Riflessioni disconnesse


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Riflessioni disconnesse




Carissimi,

oggi vediamo di fare una panoramica sui fatti che maggiormente mi hanno colpito nell'ultimo periodo:




Tobin Tax
una tassa stupida che nulla ha a che vedere con quella studiata dal premio nobel Tobin e che si basava sulla tassazione del Forex per evitare attacchi speculativi nei confronti di alcune valute, non una tassazione su tutto, come si vuole fare oggi.
Pensate che l'idea era quella di avere una tassazione minima sul Forex che diventava anche del 20% in caso di attacco speculativo nei confronti di una valuta, per esempio come è accaduto con euro chf.
Osservate la legge oggi e capite bene che non c'entra nulla ... Per non parlare poi del fatto che, non essendo applicata a tutti i mercati, è inutile. Ora, con buona probabilità, ci sarà una differenziazione tra derivati e azioni, ovvero tasseranno di meno i derivati per penalizzare sempre di più i piccoli risparmiatori.

Politiche del governo italiano
Obiettivo principale: colpisci chi non si può difendere. Oggi la politica in Italia è rivolta a massacrare i piccoli, ovvero coloro che non possono abbandonare il paese per mille ragioni, una politica spietata che nel lungo termine porterà problemi sempre più strutturali, ma che aiuterà lo Stato nel perseguire il suo piano di ringiovanimento della popolazione.
Obiettivo principe: abbassare l'età media delle persone senza incentivare nuove nascite, ovvero importando persone di basso livello, senza curarsi della fuga dei cervelli.
Come??
Favorendo l'immigrazione, anche clandestina, dopo un po' di anni di lavoro nero faccio emergere gli immigrati per avere nuovi contribuenti che con gli allungamenti delle pensioni non ci andranno mai, ma che daranno nuova linfa per pagare le pensioni degli anziani. Introducendo persone di livello culturale inferiore si consente di poter spremere ancora di più la sanità pubblica, senza doverla ristrutturare.
E come per magia l'Italia diventa un paese ricco di immigrati, quindi di persone a basso costo, pronte per essere sfruttate; abbiamo abbassato l'età della popolazione, sistemato il quadro pensionistico e...chi ha i soldi va in scuole private e in ospedali privati, chi non può.. soccombe o emigra.

Usa
Oggi si pensa solo alle elezioni, al Fiscal cliff, in generale al debito Usa che non si sa più come gestire, questo è il grande problema degli Usa.
Un paese quello americano che, prima di poter continuare a crescere, dovrebbe avere il tempo di rifiatare, ma questo negli Usa non è possibile e quindi... dovranno trovare un modo ed un tempo per far scendere le borse e per fare delle riforme più strutturali e far riprendere seriamente il settore immobiliare e l'occupazione, sfuttando le elezioni o tramite qualche altro escamotage, altrimenti si va avanti solo con giochetti, non in maniera solida.

Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/29/2012 11:28:00 m.



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[Lamiaeconomia] Libertà di stampa? Quale?


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Libertà di stampa? Quale?


L'Italia, stando al "press freedom index" di Reporter Senza Frontiere, langue al 61° posto della graduatoria della libertà di stampa nel mondo.


Il Ghana? Sopra di noi. El Salvador? Sopra di noi.
Visto il contesto, si sentiva proprio il bisogno di una legge bavaglio come quella che oggi verrà vagliata al senato. Evidentemente i nostri politici pensano che dobbiamo adeguarci ai tempi, e concorrere su tutto con i cinesi. Questa legge colpirà indifferentemente testate giornalistiche e blogger. Stupisce a tal proposito l'assenza di commento sul blog di Grillo. Evidentemente è troppo preso a contare i voti in Sicilia.
Per l'articolo originale e la classifica completa http://en.rsf.org/press-freedom-index-2011-2012,1043.html


Fonte: Coscienze in rete magazine http://coscienzeinrete.net/politica/item/919-oggi-si-vota-la-legge-bavaglio-per-giornali-e-blog-anche-wikipedia-protesta


Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/29/2012 10:43:00 m.



[Lamiaeconomia] Addio California, benvenuto mondo!


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Addio California, benvenuto mondo!


Una storia di evasione questa volta in età... più matura!


Ho 70 anni. Mio marito Tim ne ha 66. Per la maggior parte delle nostre vite, ognuno di noi ha vissuto e lavorato in California. Oggi la nostra casa è ovunque siamo noi e le nostre valige di 30 pollici. In breve, siamo degli zingari senior. All'inizio del 2011 abbiamo venduto la nostra casa in California e portato i pochi oggetti che volevamo tenere in un deposito di 5 metri quadri. Da allora, abbiamo vissuto in appartamenti ammobiliati e case in Messico, Argentina, Florida, Turchia, Francia, Italia e Inghilterra. Nei prossimi due mesi vivremo in Irlanda e in Marocco prima di ritornare brevemente negli Stati Uniti per le vacanze.
Mentre scrivo queste cose, ci siamo sistemati in un appartamento carino con una camera da letto a pochi metri dal Tamigi, 25 minuti di treno dal centro di Londra. Abbiamo un talento per i traslochi. Alcuni minuti dopo aver sistemato le nostre cose nella camera, la sentiamo nostra: la sveglia è accanto al letto; il mio attrezzo preferito per pelare le verdure e il termometro a lettura istantanea sono in cucina; e i nostri computer portatili sono collegati e in funzione. Cominciamo insieme a imparare a come far funzionare contemporaneamente gli apparecchi elettrici.
Detto questo, penso che un modo migliore per descriverci sia zingari che amano mettere le radici. Almeno per un mese o due. Perché stiamo facendo questo è semplice: mio marito ed io, in una conversazione sincera durante un viaggio verso il Messico, ci rendemmo conto che tutti e due siamo più felici quando siamo in viaggio. Godiamo di ottima salute e condividiamo il desiderio di vedere il mondo con più tempo di quanto non lo permetta una vacanza di tre settimane. L'idea di vivere come la gente del luogo nei vari paesi ci entusiasmò e dopo quasi 18 mesi di vita "senza dimora", siamo ancora felici della nostra scelta.
Anche una giornata in cui si preferisce stare in casa è più interessante a Parigi o Istanbul. Come lo stiamo facendo è più complicato. Ma crediamo che il nostro progetto funzionerebbe per molti pensionati con un considerevole gruzzolo. Un budget di spesa in viaggio - così come in una vita stabile - dipende dalle priorità che una persona dà alle spese e che stile di vita lui o lei desidera condurre. Chi ha bisogno di un grande guardaroba o ama preparare cene lussuose non troverebbe appagante la nostra vita. (Raramente gli appartamenti in affitto offrono stoviglie molto eleganti).
Sicuramente abbiamo dei momenti in cui dubitiamo della nostro buonsenso. Stare con l'acqua fino alle ginocchia, trovarci completamente persi nel mezzo di un temporale torrenziale a Istanbul, o scoprire che siamo rimasti chiusi fuori su un balcone di un terzo piano a Parigi ci fa esitare. Ma abbiamo imparato tre cose.

Primo, affrontare situazioni nuove e organizzare piani di viaggio complicati proprio mentre siamo in viaggio ci rende energici. Secondo, non siamo da soli. Incontriamo amici pensionati regolarmente, alcuni che stanno facendo delle lunghe vacanze, altri che stanno conducendo una vita simile alla nostra ed alcuni che si sono stabiliti definitivamente all'estero. Un uomo che ho incontrato all'inizio in uno dei nostri viaggi mi ha detto "Molti di noi fuori l'hanno capito". Terzo e più importante, le gratificazioni superano di gran lunga i rischi. I momenti in cui guardiamo dalla finestra del "nostro" salotto la città di Firenze o giriamo l'angolo nel "nostro" quartiere e vediamo la punta della Torre Eiffel che ci fa l'occhiolino ci fanno capire che vale la pena affrontare anche i momenti brutti.

Diventare degli zingari internazionali sembrò affascinante, ma dovevamo innanzitutto trovare un modo per permetterci un simile stile di vita. Numerosi calcoli ci mostrarono che la vendita della nostra casa in California ci avrebbe permesso di vivere comodamente quasi in ogni luogo nel mondo. Non avere tasse di proprietà o un tetto che ha bisogno di riparazioni ti paga molti viaggi in treno. Alcune specifiche sul denaro. Il nostro consulente finanziario ci spedisce circa 6.000 dollari al mese, ricavati da investimenti. Riceviamo anche il sussidio di previdenza e una piccola pensione.

Abbiamo circa 20.000 dollari in fondi che ci permettono di dare caparre per gli alloggi, le crociere, i voli, gli alberghi e così via senza toccare il nostro denaro contante. Seguiamo alcune semplici strategie per tenere il nostro bilancio in linea. I soggiorni in città più costose come Parigi o Londra sono bilanciati da quelli in paesi più economici come il Messico, la Turchia o il Portogallo. Ceniamo fuori molte volte alla settimana ma mangiamo a casa per la maggior parte del tempo. Mi piace cucinare, e comprare le cose da mangiare è un modo fantastico di imparare gli usi di un paese. (Trovare bicarbonato di soda a Buenos Aires non è così semplice come sembra).
Le persone potrebbero sicuramente vivere con meno di quanto non facciamo noi. Gli alloggi sono un buon punto da cui cominciare; il costo degli affitti all'estero varia notevolmente dalla grandezza, stagione, luogo e i servizi. E se non si hanno altre alternative, camminare e guardare sono gratis dappertutto.
Sebbene abbiamo usato gli aerei, treni, autobus, taxi, macchine e traghetti, il nostro mezzo di trasporto preferito ora sono i viaggi trans-oceanici. Sulle navi da crociera nei viaggi stagionali vengono offerti grandi sconti. Poche persone possono dedicare molte settimane in bassa stagione ad attraversare l'oceano. Ma è perfetto per noi perché non solo raggiungiamo la nostra destinazione, ma siamo anche ospitati, mangiamo e siamo coccolati per più di due settimane ogni volta. Viaggiando in nave, arriviamo sincronizzati con l'ora locale e diamo una rapida sbirciatina a luoghi interessanti che probabilmente non sceglieremmo per una visita più prolungata.
Non preferiamo una particolare linea da crociera. Tim cerca la migliore opportunità che vada bene per il nostro programma. I prezzi variano. A maggio, la nostra traversata sull'Atlantico di 16 notti con cabina con vista sull'oceano costa circa 2.500 dollari in due, incluso da mangiare e il vino per me. Il nostro viaggio di ritorno a novembre da Barcellona a Miami con la stessa linea da crociera costerà circa lo stesso. Le nostre prenotazioni si protraggono fino al 2014 e rappresentano il punto il partenza dal quale partirà il resto dei nostri piani di viaggi. Al momento, abbiamo le prenotazioni per il prossimo anno per vivere in Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi e Russia. Abbiamo già confermato un appartamento a Parigi per giugno/luglio 2014.
Secondo la nostra esperienza, vrbo.com e homeaway.com sono le fonti più affidabili per i noleggi a breve termine. Offrono una vasta gamma di proprietà che si adattano quasi a ogni budget e poiché di solito stiamo almeno un mese in ogni luogo, qualche volta possiamo negoziare un prezzo migliore.
Abbiamo avuto una grandissima fortuna di prendere in affitto alloggi i cui proprietari vivono nella zona. Ci offrono informazioni sul trasporto e lo shopping, acconsentono a richieste speciali ragionevoli e sono di solito veloci nel correggere alcuni difetti. Quando dissi al proprietario del nostro appartamento a Parigi che le pentole erano un po' vecchie, essa apparve il giorno dopo con un set nuovo di pentole e due fantastiche padelle in acciaio.
Chiaramente, le sfide ci attendono ad ogni destinazione. Un elenco parziale: imparare a come negoziare nel negozio di alimentari; usare i trasporti locali; connettersi a Internet; avere un taglio di capelli decente; far funzionare il sistema di riscaldamento e raffreddamento; decifrare i lettori DVD più strani. Preparare i pasti in una cucina poco familiare è spesso una sfida particolare; le istruzioni per i forni a microonde in francese o in turco possono ritardare notevolmente la preparazione del pasto. E ogni lavatrice/asciugatrice che incontriamo presenta un nuovo gruppo di impostazioni misteriose.
Entrare in contatto con persone che non avremmo mai incontrato nelle nostre vite regolari è la parte più elettrizzante del nostro stile di vita. A Parigi, il mio rivenditore preferito di formaggio del quartiere scelse una fetta di Brie che garantiva si sarebbe sciolta nel momento esatto dell'arrivo dei nostri ospiti, e così fu; incontrammo due giovani brillanti educatori serbi e un poeta italiano di livello internazionalmente a una cena su una terrazza che dominava Firenze; e il proprietario di uno splendido albergo del XVI secolo dove alloggiavamo in Kusadasi, Turchia, che passò il pomeriggio con me a giocare a un concitato backgammon.
Quei momenti rendono i momenti spiacevoli, come essere bloccati nel traffico di Londra quando stai ancora imparando a guidare una macchina con il cambio manuale e guida a sinistra, più facili da sopportare. Godiamo anche della libertà di non essere appesantiti dalle nostre "cose." In realtà, uno dei benefici di vivere senza dimora è che le persone che incontriamo per strada sono interessate a noi e più di quanto lo sarebbero della nostra casa, i nostri pezzi d'antiquariato, la nostra arte o altri possedimenti.
E' un modo notevolmente diretto di relazionarsi agli altri. La maggior parte dei giorni ci alziamo alle 8, e leggiamo i nostri giornali on-line col nostro caffè. Se è un giorno "turistico", cerchiamo di uscire la mattina prima che la folla riempia il museo, il luogo storico o l'evento verso il quale siamo diretti. Qualche volta andiamo al negozio di alimentari, facciamo shopping di vestiario, o controlliamo gli abiti da lavare o leggiamo. Fare una passeggiata lungo il Tamigi per andare a tagliarsi i capelli trasforma una banale incombenza in un evento e molte volte facciamo una chiacchierata con un estraneo interessante lungo la strada.
Mio marito dedica alcuni momenti del giorno a fare piani di viaggio per il futuro e scrive un romanzo, e io cerco di lavorare regolarmente sul mio blog regolarmente, homefreeadventures.com. Molte sere guardiamo i nostri programmi preferiti o un film che abbiamo affittato on-line, e di solito stiamo alzati fino a tardi, proprio come facevamo a casa.
Da quando non siamo più proprietari di una casa, abbiamo pochi conti da pagare. Usiamo un servizio di pagamento conti on-line, e compriamo pressoché tutto con carta di credito così possiamo accumulare miglia da spendere. Una delle nostre figlie riceve la posta che è diminuita o pressoché nulla. Un buon collegamento Internet è essenziale. I nostri computer ci collegano con la famiglia e gli amici, ci aiuta a progettare viaggi futuri, e sono la nostra fonte di divertimento in luoghi dove i film e la televisione in inglese sono elusivi. Ognuno di noi ha un portatile e un iPhone, e i nostri Kindle comprendono la nostra biblioteca e libri di viaggio.
Abbiamo Medicare e piani supplementari, e quando ritorniamo negli Stati Uniti, vediamo i nostri dottori per un check-up annuale. Abbiamo anche un' assicurazione sanitaria internazionale che copre le emergenze mediche e le evacuazioni. Il piano ha una grande deducibilità per aiutare a ridurre le nostre spese generali dato che le nostre esperienze con gli operatori sanitari all'estero sono state molto positive. Per esempio, Tim si svegliò una mattina in Messico con forti sintomi di influenza. Un dottore arrivò a casa nostra in un'ora, gli fece un'iniezione e ci diede una prescrizione. Ci prese circa 50 dollari e Tim si riprese rapidamente.
E' chiaro ci manca terribilmente la nostra famiglia e gli amici, ma ci hanno perdonati per essere partiti e ci danno il benvenuto entusiasticamente quando affittammo una casa vicino a loro per una visita. Anche il nostro consulente finanziario ha ammesso di malavoglia che il nostro piano sta funzionando bene. Per noi, lasciare 2.500 piedi quadrati di una graziosa casa in California per un appartamento di 500 piedi quadrati a Parigi o Istanbul è più che un giusto scambio.
Al posto della nostra robusta cucina a gas, di pentole di marca e un frigorifero enorme, ci troviamo ora ad usare lavandini a misura di Barbie, frigo bar e servizi di pentole piuttosto incompleti. Dividiamo il bagno con un lavandino e guardiamo film su uno schermo del computer da 13 pollici. Alla stesso tempo, gustiamo il pranzo dove il paté viene dal paradiso, guidiamo attraverso la bella campagna francese dove anche le mucche sono belle e passeggiamo lungo il Fiume Arno in Italia per il nostro esercizio del dopo-cena. Non abbiamo intenzione di fermarci finché siamo in grado di farlo.

Fonte: Milano finanza


Dott. Fabio Troglia 
fabio.troglia@gmail.com 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/27/2012 09:00:00 m.



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venerdì 26 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Apple la discesa è all'inizio

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Apple la discesa è all'inizio



http://www.lamiaeconomia.com/2012/09/apple-crollera-in-borsa.html


Dal grafico si evidenzia dopo i dati la forte discesa di Apple,che rimbalza senza volumi...a voi le dovute conclusioni.
In borsa se non si hanno i tempi giusti si fallisce anche comperando azioni di società solide.



  Dott Fabio Troglia
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mercoledì 24 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Malta dice NO a Tobin!


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Malta dice NO a Tobin!




La Commissione europea si è dichiarata favorevole al piano presentato dai 10 paesi della zona euro ad utilizzare un regolamento univoco in merito alle operazioni fiscali intraprese dalle istituzioni finanziarie come un modo di contribuire al costo della crisi del debito sovrano.

Malta è tra i paesi che si sono opposti al piano.
Il supporto per la tassa armonizzata sulle transazioni finanziarie (Financial transaction tax, FTT) potrebbe aprire un'altra spaccatura in Europa, dove i paesi già divergono in merito alla regolamentazione della finanza e i politici hanno a lungo discusso su quale sia il modo migliore per controllare le banche.
"Sono lieto di vedere che 10 Stati membri abbiano indicato la loro disponibilità a partecipare ad una TTF comune secondo le linee della proposta iniziale della Commissione," ha detto Jose Manuel Barroso, presidente della l'esecutivo Ue, in un comunicato.
"Questa tassa può creare miliardi di euro di introiti utili per gli Stati membri in questi tempi difficili. Qui si tratta di equità: abbiamo bisogno di garantire che i costi della crisi siano condivisi dal settore finanziario, invece che essere sulle spalle dei cittadini comuni", ha detto.
I 10 paesi sono: Francia, Germania, Austria, Belgio, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
Hanno deciso di spingere l'introduzione della tassa unica dopo l'idea che era stata lanciata dalla Commissione nel settembre 2011 e non era riuscita ad ottenere il sostegno unanime dei 27 paesi membri nel mese di giugno.
Per andare avanti senza il sostegno di tutti i 27, almeno nove paesi hanno dovuto sostenerla, consentendo una procedura giuridica denominata cooperazione rafforzata, che rende possibile solo per alcuni Stati membri la sua attuazione.
Nel settembre 2011, la Commissione ha dichiarato che la tassa armonizzata avrebbe creato 57 miliardi di Euro (74,5 miliardi di dollari) di fatturato ogni anno.
Ha proposto di fissare l'onere ad un tasso dello 0,1 % per gli scambi di obbligazioni e azioni e dello 0,01 % per i derivati.
Il piano dovrà ora essere accettato dai10 paesi tramite un voto a maggioranza qualificata o avanzata, da parte dei membri dell'Unione europea ed ottenere il sostegno del Parlamento europeo.
La Commissione preparerà una nuova proposta per la tassa, che sarà basata sulle idee dello scorso anno, ma rettificate per l'adesione di soli 10 paesi, anziché 27 paesi.
Ampiamente conosciuta come Tobin tax, in seguito alla proposta dell'economista premio Nobel americano James Tobin che la propose nel 1972 come un modo per ridurre la volatilità dei mercati finanziari, il prelievo è diventato un simbolo politico di come la crisi del debito scuote il continente.
I fautori avevano inizialmente tentato di introdurre l'imposta in tutto il mondo nel corso del 2008 attraverso il Gruppo delle 20 principali economie.
Di fronte alle opposizioni di Stati Uniti, Svizzera e Cina hanno cercato di convincere i 27 membri dell'Unione europea a dare l'esempio, o anche le 17 nazioni della zona euro. Ma ogni gruppo aveva i suoi scettici.
A seguito di un fallito tentativo di presentare il suo contributo proprio come a metà degli anni 1980, la Svezia ha più volte messo in guardia sostenendo che l'introduzione della tassa di negoziazione avrebbe semplicemente fatto sì che si facesse trading altrove.
Malta sostiene che la FTT minerebbe il suo centro di servizi finanziari. La Gran Bretagna, che ospita il più grande centro finanziario della regione a Londra, non aderirà.

Fonte: Times of Malta


Dott Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/24/2012 03:50:00 p.



[Lamiaeconomia] Sp500 alla prova rimbalzo


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Sp500 alla prova rimbalzo


Sp500 alla prova rimbalzo.Sp500 è entrato ormai in un movimento ribassista,ma che di solito non avviene tutto filato e quindi sta a noi determinare i cicli delle stesso.Ora
sembra volersi fermare e rimbalzare target max del rimbalzo a 1455,questo non vuol dire andare long,ma chiudere gli short e rientrare a livello indicato nella freccia,perchè il rischio long in una fase di ribassi è troppo elevato.
Bisogna sempre operare in trend.

  Dott Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/24/2012 11:02:00 m.






martedì 23 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Corso di trading!


Novità: Portafoglio obbligazionario per cassettisti, rendimento netto 6.2%: come fare per visualizzarlo??? 
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Corso di trading!

Dott Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/23/2012 10:40:00 m.



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[Lamiaeconomia] Promesse... non mantenute!


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Promesse... non mantenute!



A volte ritornano. È questo il titolo, apparentemente ricco di speranza e ottimismo, della lettera che un gruppo di ricercatori ha scritto, invece, per denunciare l'incertezza a cui sono stati condannati a meno di due anni dalla data del ritorno nel nostro paese.
Studiavano, insegnavano e in molti casi accumulavano premi e brevetti nelle migliori università del pianeta. Erano bravi: alcuni tra i nostri migliori cervelli all'estero. E sono stati riportati a casa, in pompa magna, con un progetto lanciato nel 2009 dall'ex ministro Gelmini e intitolato al Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Un progetto di "Rientro di Cervelli" nato con le migliori intenzioni, per il quale il ministero ha investito più di 6 milioni di euro, senza contare il risparmio fiscale di cui hanno goduto i ricercatori del programma: tassati solo sul 10% del loro stipendio. Ma che oggi, come spesso accade in questo bizzarro paese, potrebbe diventare un boomerang sia per chi l'ha proposto sia per chi se n'è beneficiato. 
C'è chi stava al Cern di Ginevra, chi stava negli Stati Uniti e faceva esperimenti sulle cellule staminali, chi a Londra disegnava un nuovo modello per il diritto tributario dell'Unione Europea, e chi in Germania, in Israele o nella Repubblica Ceca lavorava a importanti progetti in materie umanistiche, finanziati da grandi istituzioni. A gennaio del 2010 hanno superato un'esigente selezione e circa un anno dopo sono sbarcati a Milano, a Roma, ad Ancona, a Venezia, a Palermo... per insegnare nelle università italiane e, come si dicenel bando, "favorirne l'internazionalizzazione". Una delle condizioni che li avevano convinti era specificata nel bando stesso: un contratto di tre anni rinnovabile per altri tre e la possibilità, a sei anni dal rimpatrio, di usufruire di un canale riservato per una chiamata diretta su una posizione a tempo indeterminato, come quella di professore associato. "Non si tratta di nessun favoritismo, è un canale garantito dalla "legge Moratti" 230 del 2005, Art. 1, comma 9", precisano. 
Oggi però quella sicurezza sta vacillando. A febbraio è stato lanciato il secondo bando del programma (sempre per via della bizzarria di cui sopra, rimane irrisolto il dubbio sul perché siano passati più di due anni tra il primo e il secondo). E' uno degli ultimi atti della Gelmini, firmato a novembre del 2011 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale tre mesi dopo, sotto l'egida di un nuovo governo e di un nuovo ministro. E in questo documento le premesse e le condizioni sono ben diverse: non si parla più di "Rientro di Cervelli", bensì di "Reclutazione di giovani ricercatori a tempo determinato". Ma, soprattutto, niente più garanzie sul rinnovo del contratto alla fine del primo triennio, anzi, si specifica la sua "non rinnovabilità" e si introduce l'obbligo di "superare l'abilitazione scientifica ai fini della chiamata nel ruolo di professore associato". 
"Hanno cambiato le carte in tavola e ora non siamo più sicuri di nulla", denunciano i 23 rimpatriati tra il 2010 e il 2011. In effetti, non è detto che anche loro debbano sottostare alle regole della seconda edizione del programma, ma nessuno ancora ha voluto rassicurarli. "In linea con il principio generale di non retroattività della legge e con le esigenze di tutela del nostro legittimo affidamento sui termini del nostro "patto" con lo Stato italiano e sulla nostra normativa di riferimento, l'Art. 1, co. 9, legge 230/2005, ancora in vigore, noi vorremmo che sia assicurata la possibilità giuridica del rinnovo per un secondo triennio come previsto dai termini del nostro bando, e che questo conservi la natura di "rientro dei cervelli"". Eppure i loro interlocutori sembrano perplessi proprio su questo punto. Perció alcuni stanno già chiedendo se, loro malgrado, non saranno costretti ad andarsene di nuovo una volta scaduti i contratti. Hanno inoltrato la loro lettera anche alla Fondazione Levi Montalcini, sperando in una reazione volta a evitare il collegamento tra il nome della scienziata e un nuovo episodio di sperpero di risorse pubbliche. E da mesi chiedono spiegazioni al Ministero e al MIUR. Per ora l'unica risposta che hanno ottenuto è stata: "Abbiamo altre priorità". 
Altre priorità, in questo caso legate ai meccanismi classici della realtà accademica italiana, hanno impedito l'accesso ai dipartimenti ad almeno altri 460 scienziati rimpatriati dal 2001 ad oggi. Come spiegava un articolo pubblicato nel 2007 dalla rivista Nature, il progetto di rientro dei cervelli avviato undici anni fa dal governo era stato "vissuto dai senati accademici come una forzatura istituzionale per scavalcare i ricercatori che, in Italia, aspettano da anni di vedersi riconoscere un posto". E cosa succederà a tutti i ricercatori che proprio in questi mesi, dalle loro residenze estere, sono in attesa di una chiamata per la selezione del bando Montalcini 2012? Secondo i loro predecessori, potrebbero incorrere in un "suicidio accademico assistito per vittime ignare". Loro all'epoca, a queste condizioni, non avrebbero abbandonato la posizione raggiunta, con fatica, altrove.


Fonte: La Repubblica


Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/23/2012 09:00:00 m.



lunedì 22 ottobre 2012

[Lamiaeconomia] Dax: anche i duri crollano


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Dax: anche i duri crollano


Anche il Dax,uno dei listini più duri e più forti sembra sia sul punto di cedere.Il Dax ha fatto un bel ciclo con due max crescenti,quindi ci dobbiamo aspettare un ritraciamento di conclusione ciclo in area 6400.
Il fatto che i due massimi siano stati crescenti,fa si che il ritracciamento sia meno severo,rispetto a quello che per esempio sarà sul Ftse Mib.
Quindi ora siamo in area 7400 e mi aspetto da qui a Dicembre una discesa di circa 1000 punti ovvero del 13%
Buon trading samurai




  Dott Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/22/2012 03:04:00 p.



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[Lamiaeconomia] Italia: anno nuovo... tagli nuovi!


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Italia: anno nuovo... tagli nuovi!




Pronto il decreto sulle nuove Province: 36 soppresse, dal 2013 tutte commissariate.

Niente da fare per Benevento, che invocava la «storia del territorio sannita», e nemmeno per Rovigo, che sul piatto metteva la «peculiarità del Polesine». 
Giorni contati per Treviso, troppo piccola di appena 23 chilometri quadrati, e per Terni, che pur di sopravvivere aveva suggerito il trasloco a qualche Comune dalla vicina Perugia. La nuova cartina delle Province italiane è agli ultimi ritocchi: arriverà con un decreto legge all'esame del primo Consiglio dei ministri di novembre. 
Una mappa che mette insieme le proposte che stanno arrivando in queste ore dalle Regioni. E che respinge le tante richieste di deroga, applicando senza sconti le regole fissate con la legge sulla spending review : le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. 
Considerando solo le Regioni a Statuto ordinario , le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane. Quelle tagliate saranno trentasei, alle quali bisogna aggiungere un'altra decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che però hanno sei mesi di tempo per adeguarsi e decideranno loro come farlo. Le uniche che potrebbero essere recuperate sono Sondrio e Belluno. Per il resto palla avanti e pedalare.
«Non possiamo pensare che una riforma importante come questa - dice il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, - possa venir meno solo per delle resistenza localistiche». Anzi. Per mettere al sicuro il risultato ed evitare la tentazione del dietrofront, vedi campagna elettorale e nuovo governo, il decreto prevede un processo a tappe forzate. 
Dalla fine di giugno del 2013 tutte le Province, anche quelle che non si vedranno toccare i confini, saranno guidate da un commissario. Toccherà a lui curare la transizione verso il nuovo regime. Un'accelerazione non da poco perché la legge sulla spending review lasciava intendere che sarebbero andate a scadenza naturale, mentre nelle Città metropolitane il processo sarebbe dovuto partire all'inizio del 2014. Resta da decidere solo se il commissario sarà esterno, nominato dal prefetto, o se il ruolo verrà affidato al presidente uscente della Provincia.
Più probabile la seconda ipotesi perché, nei limiti del possibile, si andrà incontro alle richieste del territorio. È il caso della Basilicata. La Regione avrà una sola Provincia ma vorrebbe spostarne la sede a Matera, lasciando invece a Potenza gli uffici regionali. Si può fare. Pronti al confronto anche sugli uffici periferici dello Stato, come le questure o le prefetture. 
Il decreto dice che ci sarà una «consultazione del governo con il territorio» in modo da spalmare la presenza dello Stato. Per capire: se la nuova Provincia di Modena e Reggio Emilia avrà la sede politica a Modena, la questura o la motorizzazione potrebbero andare invece a Reggio. Cosa succederà ai dipendenti? «Nell'immediato - dice il ministro - non ci sarà una contrazione del personale ma ci potrebbe essere uno spostamento fisico. Naturalmente i criteri di quest'operazione andranno studiati con un esame congiunto insieme ai sindacati».

Una modifica riguarderà anche il nuovo sistema elettorale, quel meccanismo di secondo livello con i consiglieri eletti non più dai cittadini ma dai consiglieri comunali sul quale a giorni si pronuncerà la Corte costituzionale. La sostanza non cambierà ma i voti saranno ponderati per evitare che, all'interno dei nuovi consigli provinciali, i Comuni piccoli pesino come quelli grandi. Ci siamo, insomma. «Qualche intoppo può sempre arrivare - dice Patroni Griffi - ma faremo di tutto per superarlo». E non finisce qui. «Bisognerà andare avanti riflettendo sia sulle dimensioni delle Regioni sia sul numero dei Comuni: sono 8 mila, troppi, e la metà ha meno di 5 mila abitanti». Un altro decreto, sulle macro Regioni e le fusioni dei Comuni? «Per carità, tocca a chi ci sarà nella prossima legislatura».

Fonte: Il Corriere della Sera

Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/22/2012 11:20:00 m.


[Lamiaeconomia] Grecia: seduta su un trono... d'oro!


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Grecia: seduta su un trono... d'oro!




Si scopre che il bambino che ha posato per il manifesto della crisi del debito europeo non è povero affatto. La verità è che lo Stato greco è seduto su enormi riserve assolutamente non sfruttate di oro, petrolio e gas naturale. Se i Greci volessero sfruttare tutte le risorse naturali che sono letteralmente sotto i loro piedi, non avrebbero più nessun problema di debito. Fortunatamente, questa recente crisi economica li ha stimolati ad agire ed ora la Grecia si sta proiettando come primo produttore d'oro in Europa entro il 2016. 
Inoltre, la Grecia, sta cominciando ad esplorare i suoi massicci depositi di petrolio e gas naturale. Secondo quanto riferito, la Grecia è seduta su centinaia di milioni di barili di petrolio e su giganteschi giacimenti di gas naturali che valgono migliaia di miliardi di dollari.


E' davvero triste che la Grecia, che potrebbe essere una delle nazioni più ricche di tutta Europa, sia invece il paese che sta attraversando la peggior depressione economica vissuta nella storia moderna. E' un po' come un barbone che dorme per le strade ogni notte senza rendersi conto che un parente gli ha lasciato in eredità milioni di dollari. La Grecia non è povera e speriamo che il popolo greco possa approfittare di tutta questa ricchezza e tracciare una rotta che lo tiri fuori da questo pasticcio attuale.
Da quando la depressione è cominciata, l'economia della Grecia ha subito una contrazione di oltre il 20%. Nel mese di aprile 2010, il tasso di disoccupazione in Grecia era solo all'11,8 %, da allora è salito alle stelle al 25,1 %.
Il rapporto PIL - debito pubblico in Grecia quest'anno arriverà al 198 % (4) quest'anno e ci sono voci insistenti su una uscita della Grecia dall'euro.
Ma tutto questo è completamente e totalmente inutile. In verità la Grecia non è povera affatto. Infatti, appena la Grecia comincerà a sfruttate le sue risorse naturali, sarà una delle nazioni più ricche in Europa.
Secondo Bloomberg, c'è una quantità enorme di oro in Grecia. Questa recente crisi economica ha accelerato l'approvazione di sfruttamento di una attività mineraria, che presto porterà la Grecia ad essere il maggior produttore d'oro in tutta Europa ...
L'estrazione dell'oro sta prendendo piede dopo che la Grecia ha iniziato quello che è stato definito un programma di approvazioni "fast-track". Le aziende canadesi e australiane hanno detto che con i loro progetti estrarranno circa 425 mila once d'oro entro il 2016, per un valore di 757 milioni dollari al prezzo di mercato del 5 ottobre, contro le 16 mila once prodotte nel paese nel 2011.
"C'è chiaramente la prova che in Grecia si è svegliato il potenziale dell' industria mineraria", ha dichiarato Jeremy Wrathall, Presidente di Glory Resources, una società con sede a Perth. "I politici si rendono sempre più conto che una posizione favorevole all'industria mineraria è quella giusta per creare un potenziale occupazionale."
La Grecia, che è anche veloce a monitorare quali vendite demaniali devono essere proposte, è destinata a superare la Finlandia come maggior produttore d'oro del continente nel giro di quattro anni, appena che le autorità di regolamentazione di Atene firmeranno gli atti sulle miniere tenuti fermi per più di un decennio dalla enorme burocrazia e dai vincoli ecologici.
Ma la Grecia non è solo oro. La Grecia nuota anche nel petrolio e nel gas naturale. Si scopre che la Grecia è seduta sul bordo occidentale di un mammut assolutamente sub-mediterraneo pieno di petrolio e gas, e ci sono anche enormi giacimenti di petrolio e gas naturale, nella parte occidentale del paese.
Un articolo della Reuters di luglio scorso spiegava di come le imprese straniere si stanno affrettando a sfruttare queste enormi risorse ...

La Grecia ha ricevuto otto offerte da parte delle imprese per la ricerca di petrolio e gas naturale in tre zone della parte occidentale del paese; il ministero dell'energia ha detto che Atene cerca di ridurre il debito risparmiando sulle importazioni di energia.
La Grecia, che attualmente non produce quasi nulla di petrolio o gas naturale, si propone di sviluppare potenziali riserve di idrocarburi come parte di uno sforzo per rinnovare la sua economia e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.
Quindi, quanto petrolio e gas naturale ha esattamente la Grecia ? I numeri indicati finora sono impressionanti. Quanto segue viene da una fonte di notizie greca.

Fino ad oggi le offerte per l'esplorazione di idrocarburi hanno riguardato tre blocchi: il primo è nel golfo di Patrasso, il secondo al largo della costa di Katakolo - nella Grecia occidentale - e il terzo a Ioannina, nella Grecia nord-occidentale.
Secondo le prime stime nel golfo di Patrasso ci possono essere 200 milioni di barili di greggio, altri 80 milioni a Ioannina e quasi 3 milioni al largo della costa di Katokolo.
Inoltre, secondo l'United States Geological Survey, nel mare tra Creta, Cipro, Israele ed l'Egitto, ci sono circa 15 miliardi di metri cubi di gas naturale e petrolio che aspettano solo di essere estratti.
La verità è che la Grecia ha abbastanza petrolio e gas naturale da poter pagare tutti i suoi debiti. Il valore del gas naturale su cui è seduta, da solo, è stato stimato in migliaia di miliardi di dollari. Segue un estratto di articolo dell'inizio di quest'anno di F. William Engdahl ...
A dicembre 2010, quando sembrava che la crisi greca potesse ancora essere risolta senza grandi salvataggi o privatizzazioni, il Ministero dell'Energia Greco formò un gruppo speciale di esperti per ricercare le potenzialità di petrolio e di gas in acque greche. La Greece's Energean Oil & Gas ha aumentato i suoi investimenti nella trivellazione delle acque al largo dopo una piccola scoperta di petrolio nel 2009, poi sono state iniziate indagini geologiche più approfondite. Secondo stime preliminari, ora si ritiene che il valore totale del petrolio in mare aperto nelle acque greche sia maggiore di 22 miliardi di barili nel Mar Ionio al largo della Grecia occidentale e più di 4 miliardi di barili nel Nord Egeo.  
Il sud del Mar Egeo e il mare di Creta sono ancora da esplorare, quindi i numeri potrebbero essere significativamente più alti. Un precedente Consiglio nazionale greco in un rapporto sulla politica energetica ha dichiarato che "la Grecia è uno dei paesi meno esplorati in Europa in materia di potenziali idrocarburi (petrolio e gas)". Secondo un analista greco Aristotele Vassilakis - "indagini già fatte che hanno misurato la quantità di gas naturale, stima che scorte possono raggiungere i nove miliardi di dollari ". Anche se ne fosse disponibile solo una frazione, questa basterebbe per trasformare le finanze della Grecia e di tutta la regione. 
Un esperto dell'Università di Tulane, David Hynes, ha dichiarato che la Grecia potrebbe risolvere del tutto la crisi del debito pubblico sviluppando i suoi giacimenti di gas e petrolio. Una stima cautelativa indica che lo sfruttamento delle riserve già scoperte potrebbe portare al paese più di 302 miliardi di euro in oltre 25 anni.

Quindi, a differenza di molte altre nazioni in Europa, negli anni a venire le cose sembrano essere molto promettenti per la Grecia, se i greci gestiranno le loro risorse in modo corretto e non lasceranno che gli stranieri vengano a rubare tutta la loro ricchezza.
E forse è per questo che c' è esitazione per spingere la Grecia fuori dalla UE. Sembra probabile che molti dei politici di primo piano in Europa sappiano di tutto questo oro, petrolio e gas naturale su cui poggia la Grecia.
Speriamo che il popolo della Grecia potrà riconoscere questa massiccia quantità di ricchezza che è proprio sotto i propri piedi e che riesca a trovare un modo per riuscire a far restare questa ricchezza nelle loro mani. Molti dei loro problemi potrebbero essere risolti abbastanza rapidamente e si potrebbe iniziare a godere i benefici di una enorme svolta economica. 

Fonte: Come Don Chisciotte http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10961


Dott. Fabio Troglia 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/21/2012 09:00:00 m.



sabato 20 ottobre 2012

Fwd: [Lamiaeconomia] Italiani di domani


Novità: Portafoglio obbligazionario per cassettisti, rendimento netto 6.2%: come fare per visualizzarlo??? 
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Italiani di domani




E' sabato e allora vi propongo la lettura dell'introduzione del nuovo libro di Beppe Severgnini: ci sono spunti molto interessanti!

Il libro che state per leggere non è riservato ai laureati, ai ventenni o ai giovani: categoria vasta, generica e insidiosa. Anche se è nato nelle università - come spiegherò alla fine - Italiani di domani è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo. Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese - brutto verbo, bel proposito - dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù.
Nelle prossime pagine troverete otto passaggi; se preferite, otto chiavi per il futuro. Ognuno contiene altrettante sottopassaggi. Otto è un numero sensuale e simmetrico: non piace solo ai cinesi, che di queste cose se ne intendono. Sono le otto T del tempo che viene: prendetele o scartatele, tutte o in parte. Se le scartate, però, pensate perché lo fate. È comunque un buon esercizio.


1- TALENTO - Siate brutali 
La ricerca del proprio talento non è soltanto una forma di convenienza e un precetto evangelico: è una prova di buon senso. Scoprire ciò che siamo portati a fare - qual è la nostra attitudine o predisposizione - richiede tempo; e non risolve i nostri problemi di lavoro, realizzazione personale o inserimento sociale. Però aiuta. 
Se il vostro talento corrisponde alla vostra passione, tanto meglio. Se così non fosse, siate onesti - anzi, spietati - con voi stessi. Ricordo quanto mi piacesse giocare a calcio, da ragazzo. Correvo, contrastavo, crossavo, rientravo. Purtroppo, non possedevo la combinazione di intuizione, fantasia e tecnica che vedevo in alcuni avversari e compagni di squadra. Riconoscevo intorno a me il talento, ed ero abbastanza onesto - o non così sciocco - da ammetterlo: potevo mettere in campo solo la mia buona volontà, e non bastava. Sui giornali, oggi, leggo colleghi che scrivono come io calciavo al volo di sinistro. Ma non hanno avuto la capacità di capirlo, o la forza di ammetterlo.


2- TENACIA - Siate pazienti 
L'invito alla pazienza è fuori moda, lo so. Chiamatela tenacia, allora. È l'abilità di identificare un obiettivo e inseguirlo. È la capacità di tener duro. È l'abitudine alla fatica. È la forza di sopportare un capo insopportabile. È la calma con cui si cercano i risultati, sapendo che occorre seminare per raccogliere. E non basta: occorre conoscere semente e terreno. Vengo da molte generazioni di agricoltori: questo aspetto non mi può sfuggire.
Solo la costanza dei comportamenti produce risultati. Le cose buone fatte saltuariamente servono poco. Su noi italiani pende il sospetto metodico dell'inaffidabilità. Siamo i campioni mondiali del bel gesto, che richiede generosità e teatralità. Siamo meno bravi nei buoni comportamenti, che impongono metodo e coerenza.
Il talento non basta: occorre tenacia. Tra una persona talentuosa senza tenacia e un'altra tenace, ma senza talento, sarà quest'ultima a ottenere i risultati migliori.


3- TEMPISMO - Siate pronti 
Talento e tenacia non sono sufficienti, bisogna possedere il senso del tempo. La consapevolezza che le cose cambiano, e noi cambiamo con le cose. I californiani Byrds ( Turn! Turn! Turn! ), l'argentina Mercedes Sosa ( Todo cambia ) e il greco Eraclito ( Sulla natura ), in fondo, ci dicono la stessa cosa. 
Non si scende mai due volte nello stesso fiume; nulla è perenne, tranne il cambiamento.
Il mutamento dev'essere visto come un'opportunità, non una fonte d'ansia. Il tempismo - la capacità di cogliere il momento - è una qualità; l'opportunismo, un difetto. Il tempismo è la virtù di chi guarda il mondo che gli gira intorno, e trova l'attimo e il modo per salire a bordo. L'opportunismo è il vizio di chi pretende il turno, e non si diverte nemmeno.
La scaramanzia è stupida, ma le coincidenze sono stupende. Poiché giochiamo con le T, quindi, ricordate i Treni che Transitano. C'è chi li prende in corsa, e chi non li vede nemmeno se si fermano davanti e spalancano le porte. Per rimanere a bordo, poi, occorre essere buoni passeggeri. Anzi, passeggeri utili. Quando l'occasione arriva, bisogna farsi trovare pronti. Conoscere una tecnica, una disciplina, un'arte, un meccanismo, un mezzo, uno strumento, una lingua: tutto serve, e qualcosa si rivelerà indispensabile. Tecnica e perizia sono vocaboli desueti; ma saper fare le cose, al momento giusto, non passerà mai di moda.


4- TOLLERANZA - Siate elastici 
Quante volte usiamo espressioni come «assolutamente sì», «sicuramente», «senza dubbio»? Troppe, probabilmente. Coltivate le sfumature, tollerate l'imperfezione, modificate gli obiettivi. Quando i fatti cambiano, è sciocco non cambiare opinione. Ha scritto il poeta Valerio Magrelli: «Talvolta bisogna saper scegliere il bersaglio dopo il tiro». 
Accettate i compromessi: ma non tutti e non sempre. Talvolta sono l'unica alternativa al conflitto. Ma devono essere decorosi. Vi chiederete: qual è il metro di giudizio? Semplice: se diventassero pubblici, non devono mettervi in imbarazzo. Ecco perché i compromessi della politica - pensate a certe nomine e a certi accordi - sono spesso sbagliati: perché sono irriferibili. 
La tolleranza è come il vino: un po' fa bene, troppa è dannosa. Un eccesso che ha indebolito l'Italia, e rischia ancora oggi di portarci a fondo. L'indulgenza riservata agli amici, la severità invocata per gli avversari, l'abitudine a considerare fisiologici comportamenti patologici. Il mondo dell'università e del lavoro sono pieni di brutte abitudini, accettate silenziosamente, quasi per stanchezza. Quando il malcostume viene reso pubblico, si passa dalla rassegnazione all'indignazione. Ma passa in fretta anche quella. Costa fatica.


5- TOTEM - Siate leali 
Alzate un totem, e restategli fedeli. 
Stabilite le vostre regole: non si ruba, non si mente, non si imbroglia: l'elenco non è poi così lungo. Non spetta a un libro - di sicuro non a questo - decidere quante e quali regole: l'importante è averne, e rispettarle. Diffidate di chi s'appella all'etica e si fa scudo con la religione: guardate cosa fa, non cosa dice di voler fare. «Il fine giustifica i mezzi» può essere un (imperfetto) riassunto del pensiero di Niccolò Machiavelli. Di sicuro, Gesù Cristo non l'ha mai detto.
L'Italia non cambierà finché migliaia di voi, italiani di domani, non verranno da migliaia di noi - i vostri padri e le vostre madri, i vostri datori di lavoro, i vostri superiori - a dire: «Così non si fa». Un figlio che entra in una stanza, si chiude la porta alle spalle e pronuncia queste quattro parole vale più di qualsiasi magistrato, carabiniere, finanziere, consulente, editorialista e confessore.
Il peccato più grave è convincervi dell'inutilità dell'onestà.


6- TENEREZZA - Siate morbidi 
Perfino gli economisti, introducendo il concetto di GNH ( Gross National Happiness , felicità interna lorda), hanno capito che il benessere non si riduce ai numeri. Il benessere collettivo dipende da molti altri fattori, che si possono riassumere nel concetto di qualità della vita. Un'area dove noi italiani godiamo di molte fortune (storiche, geografiche, climatiche, artistiche, alimentari e caratteriali). Sembrano essere gli stranieri, tuttavia, a capirlo più in fretta.


7- TERRA - Siate aperti 
Gli intolleranti, spesso, sono soltanto ignoranti. Non dispongono di termini di paragone, giudicano il mondo chiusi nel loro angolo. La possibilità di confronto è una ricchezza, una gioia e una fortuna. Insegna la prospettiva, i modelli e le relazioni. Essere aperti è un vantaggio; e non costringe a dimenticare le proprie origini, come pensa qualcuno.
David Brooks, celebre columnist del «New York Times», ha assistito a un concerto di Bruce Springsteen a Madrid e si è stupito di trovarsi fra migliaia di giovani spagnoli che gridavano « Born in the USA! ». Poi ha capito. Il successo internazionale di Springsteen dipende dalla capacità di ricordare sempre chi è, da dove viene, cosa lo ha formato e lo ha ispirato. I ragazzi, le strade e le notti del New Jersey sono universali perché il Boss è rimasto un prodotto locale. Potremmo dire, se l'espressione non fosse abusata: non ha perso le proprie radici. 
Vale per lui, vale per voi, vale per tutti. Se siete attirati dal mare aperto del mondo, andate. Partite. Scappate. Ma ricordate che una nazione, una regione, una città, un quartiere, una scuola, un'associazione, un gruppo di amici e una famiglia sono il porto da cui siete partiti; e dove, magari, tornerete. Anche nomadi e marinai hanno patria.


8- TESTA - Siate ottimisti 
I motivi per essere pessimisti ci sono sempre. Anche quelli per essere ottimisti. È una questione di atteggiamento. Anzi, di testa. Guardate la storia recente: i vostri nonni, bene o male, hanno ricostruito l'Italia; ma i vostri genitori - la mia generazione - non hanno agito con altrettanta lungimiranza. Abbiamo arredato il Paese per starci comodi, senza pensare al futuro e senza badare a spese. La fattura, adesso, è nelle vostre mani. 
Motivo per essere ansiosi, irritati e delusi? Certamente. Ma ansia, irritazione e delusione non portano lontano. Un consiglio, quindi, che è anche una preghiera: siate indulgenti, e tirate diritto. Se vogliamo restare all'allegoria marinara del passaggio precedente: le recriminazioni sono àncore nella sabbia, impediscono di prendere il largo. Le generazioni (gli imperi, le nazioni, i governi, le aziende, le famiglie, le coppie) si perdono per sufficienza, mollezza e cattive abitudini. Non a causa delle tempeste. Questa non è una giustificazione per noi, ma potrebbe essere una (piccola) consolazione per voi.
Portate talento, tenacia, tempismo e tolleranza in ciò che fate. Difendete i vostri ideali, guardate la vita con ironia, non dimenticate chi siete e da dove venite. Portate per il mondo quel «sentimento italiano senza nome» (Goffredo Parise) che ci rende speciali.
Soprattutto, non diventate cinici. I protagonisti delle moderne tristezze italiane, trent'anni fa, erano come voi: terminavano gli studi, iniziavano a lavorare, annusavano il futuro, avevano la luce negli occhi. Allora volevano cambiare il mondo. Oggi, al massimo, l'automobile. Se è di servizio, meglio.
Ripeto: voi non potete sognare, voi dovete farlo. Questo è l'unico ordine. Gli altri erano solo consigli.


Fonte: Corriere.it


Dott. Fabio Troglia 
fabio.troglia@gmail.com 
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/20/2012 09:00:00 m.



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