lunedì 31 ottobre 2011

Lamiaeconomia] Un nuovo Spread del terrore



Novità: Bussola dei mercati,aggiornamento giornaliero sui fatti più importanti per i mercati finanziari globali http://www.lamiaeconomia.com/2011/09/bussola-dei-mercati-finanziari.html Scrivimi per sapere come riceverla a : fabio.troglia@gmail.com Oppure contattami al 0110437179 




Un nuovo Spread del terrore


Un nuovo spread del terrore quello tra la Francia e la Germania. Ovvero quanto aumenta il costo dell'indebitamento per la Francia rispetta alla Germania. Come dicevo
da tempo è in atto una schiavizzazione dei paesi dell'area euro,  ora si sfrutta la forte debolezza dello Stato italiano per andare alla caccia della Francia. Io penso che ormai la perdita della tripla A per il debito francese sia una questione di breve termine, magari avverrà dopo l'ulteriore downgrade, che a breve ci sarà sul debito italiano. Perché
vi ricordo che molte società di rating oltre ad aver abbassato il rating dell'Italia lo hanno sottoposto in credit watch negativo, ovvero entro tre mesi, con elevata probabilità lo abbasseranno di un altro scalino, e c'è da sperare che sia l'ultimo.

di vista tecnico, ora lo spread e in una probabile fase di accumulazione 150 200,quando vedremo il proseguimento della discesa dei mercati dovremo sicuramente vedere questo spread sopra 200, quindi occhio...






  Dott Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] Tutti mi chiedono,ma Unicredit...




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Tutti mi chiedono,ma Unicredit...


Unicredit, abbiamo fatto moltissimo trading sul titolo, e poi come segnalato sul portafoglio in tempo reale, siamo usciti a 1 euro.Ora la situazione è leggermente cambiata:

dal punto di vista grafico la situazione non è bellissima, infatti sembra che quello attuale sia una fase laterale prima di una nuova discesa, quindi dal punto di vista pratico io valuterò un ingresso long sul titolo solo al superamento di un 1euro.
La situazione a mio avviso è peggiorata e ha ridotto le probabilità di rimbalzo del titolo, come del nostro listino per un semplice motivo, i titoli di Stato italiano continua a scendere, mentre sembrava ragionevole pensare, che con i recenti interventi la discesa si sarebbe bloccata. Quindi
ancora una volta il mercato ci sta dicendo che la nostra previsione era corretta, ma che ora dobbiamo leggermente modificarla perché gli eventi che si sono verificati c'è lo impongono. Proprio in queste fasi è importante la flessibilità, non rimanere ancorati a vecchie idee di livello o di prezzi che sembravano i più probabili nel momento in cui sono stati enunciati, ma che poi con l'evolversi degli eventi hanno subito delle modificazioni.



  Dott Fabio Troglia
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venerdì 28 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Cercasi compratori di Bot disperatamente!!!!



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Cercasi compratori di Bot disperatamente!!!!



Cercasi compratori di Bot disperatamente.......
Hanno il coraggio
di chiamarla educazione finanziaria!!!!!!!!!!!!!!
Avvalendosi dei sistemi di 'trading on line' bancari aderenti alla piattaforma Mot di Borsa Italiana,
il Ministero dell'Economia ha allo studio nuove modalità di collocamento diretto al 'retail' di titoli del Tesoro.

Per gli investitori al dettaglio diventerà possibile sottoscrivere titoli di Stato all'emissione via Internet, senza recarsi fisicamente in banca.
Lo dice un comunicato di via XX Settembre, secondo cui il nuovo sistema di sottoscrizione è pensato in particolar modo per "premiare la fiducia dei piccoli risparmiatori" che preferiscono prendere autonomamamnte le proprie decisioni di investimento. Il Tesoro mira inoltre ad ampliare l'efficacia del collocamento dei titoli di Stato.
"I risparmiatori italiani hanno una lunga tradizione di sottoscrizione dei titoli di Stato" commenta il numero uno per il dipartimento del debito pubblico Maria Cannata.
"La domanda domestica, istituzionale e privata, ha sostenuto soddisfacentemente le emissioni di titoli di Stato anche nelle fasi di turbolenza sui mercati internazionali, ma le sfide del mercato e l'evoluzione tecnologica impongono miglioramenti continui. Ora che le abitudini di investimento stanno cambiando anche la nostra offerta deve saper evolvere per non perdere, anzi, per premiare la fiducia dei risparmiatori. Ci auguriamo che questo progetto apra una nuova stagione con gli investitori privati, attraverso un rapporto più diretto e più vicino ai nuovi bisogni di informazione e di tutela del risparmio privato".
L'AD di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi parla di progetto innovativo e indica che questo "è il primo passo di una collaborazione più ampia che prevede nuove attività anche nell'ambito dell'educazione finanziaria".   







  Dott Fabio Troglia
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giovedì 27 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Ora attenzione...




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Ora attenzione...

Sp500,dal grafico si nota, che dal minimo segnalato, c'è stata una bella ripresa, e con le notizie dell'ultimo summit
europeo ha subito una forte accelerazione, ma ora i volumi sono decrescenti quindi probabile che a
breve il mercato debba scendere.In questa fase il mercato sta concludendo il suo ciclo1350-1150...... e ora quale sarà il massimo che sta cercando? A mio avviso  potrebbe essere 1300, in questo caso si avrebbe la conferma dell'inizio del trend ribassista che darebbe origine a una serie di cicli sempre decrescenti.

I problemi in queste fasi, che ci sono stati nuovi fattori esogeni che hanno alterato l'economia, bisognerà vedere dal punto di vista tecnico come i mercati intenderanno adeguarsi e quindi lasciando passare un po' di tempo ri- diventeranno nuovamente attendibili.




  Dott Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] Non bisognava combattere la Finanza??



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Non bisognava combattere la Finanza??


Ma che cos'è successo veramente ieri sera??
L'unione europea ha deciso di tagliare il debito della Grecia del 50%, quello che da tempo definivo come
un default pilotato,poi si è deciso che i soldi che sono rimasti in cassa al fondo salva stati, utilizzando la tanto odiata finanza, verranno trasformati con un prodotto avente leva quattro.
Verrà chiesto alle banche di aumentare il loro livello di patrimonializzazione, sino ad arrivare ad un core tier 1 del 9%.


In molti mi chiedono, ma perché festeggiano?Uno Stato è fallito e tutte le banche devono ricapitalizzarsi?
Direi che
è una bella domanda, la risposta deve essere vista con la logica della finanza:

le banche per ricapitalizzarsi, devono fare degli aumenti di capitale, devono chiedere soldi al mercato e quindi come in passato devono avere delle quotazioni interessanti.
La felicità che sia ha dal fatto che il fondo salva stati isa stato trasformato a leva e che sia una discreta garanzia, che i titoli di Stato dei paesi periferici verranno acquistati con costanza da tale fondo, evitando nuove discese, evitando problemi ai bilanci delle banche.
Ma questa soluzione sarà sufficiente?
A mio avviso è sicuramente un bel tampone, ma purtroppo anche questa volta non è accompagnato da misure per la crescita, ma semplicemente ad un rallentamento della discesa quindi il tampone dura finché ci sono soldi in cassa e dopo??
Oggi inoltre tutti si dimenticano lo stato in cui versano gli Usa, ricchi di debito, con un'immobiliare a pezzi e con livelli di disoccupazione elevatissimi. Poi c'è la Cina.....
Quindi mio pensiero finale è che ancora una volta, si sta iniettando droga nel sistema senza rendersi conto che non è sistema corretto, o meglio nel tempo in cui c'è l'effetto della droga, sarebbero necessarie delle leggi delle regolamentazioni valide per dare un vero impulso alla riduzione della disoccupazione, finché ciò non avverrà ad ogni fine dell'effetto della droga ci saranno grossi dolori.








  Dott Fabio Troglia 
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[Lamiaeconomia] Quanti soldi servono alle banche italiane??



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Quanti soldi servono alle banche italiane??

Secondo l'Eba le banche italiane hanno bisogno di 15 miliardi di capitale. L'accordo raggiunto prevede che si debba raggiungere il 9% di Core Tier 1
dopo aver svalutato i bond sovrani ai prezzi di mercato di fine settembre. "Crediamo che l'indicazione si basi sull'ultimo stress test, aggiustato per le maggiori perdite sui titoli di Stato", sottolineano in una nota gli analisti di Equita.

Secondo le loro simulazioni i 15 miliardi sarebbero suddivisi nel modo seguente: 8,5 miliardi di euro Unicredit, 2 miliardi ciascuno Intesa SanpaoloMps, il Banco Popolaree 0,6 miliardi Ubi banca. Secondo i calcoli di un altro analista, le due banche che necessiterebbero di un maggiore rafforzamento patrimoniale sarebbero Unicredit (per 4,5 miliardi) e il Banco Popolare (2,6 miliardi), mentre Intesa Sanpaolo figurerebbe tra le meno bisognose (1,9 miliardi di euro).
Le banche hanno tempo fino a giugno 2012, ma alcune considerazioni sono d'obbligo. In primis tutti i dividendi sono a rischio. Non pagando
il dividendo Intesa Sanpaolorecupererebbe 1,3 miliardi di euro. Ubi Banca e il Banco Popolare hanno invece l'opzione del convertible.
Ubi Banca potrebbe quindi accelerare la conversione visto che il prezzo del titolo è sopra il livello minimo di 2,5 euro, mentre per BP sarebbe necessario rivedere il prezzo di conversione. La rinuncia al dividendo sarebbe naturalmente una notizia negativa per Intesa Sanpaolo, che però è anche la banca più vicina al break even del 9% di Core tier1, dato che le mancherebbero solo 55 bps. Intesa Sanpaolo resta quindi la top pick di Equita.



Attenzione......perchè se i titoli di stato italiani dovessero scendere ancora....non saranno sufficienti


  Dott Fabio Troglia
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mercoledì 26 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Debito greco di quanto sarà l'haircut??




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Debito greco di quanto sarà l'haircut??

Il primo ministro slovacco Iveta Radicova ha dichiarato che gli investitori privati dovrebbero accettare un taglio
di oltre il 50% nei propri asset di governativi greci.
"La Slovacchia sta dicendo che lo 'haircut' deve essere più del 50%", ha detto ai giornalisti prima di partire per il vertice Ue di Bruxelles.
Governi e banche non hanno ancora raggiunto un accordo sull'entità della svalutazione da imporre agli obbligazionisti privati in vista del consiglio dei capi di Stato e di governo.  


Il mercato reale
oggi quota 52 la scadenza famosa del 26/10/2010, quindi io penso che l'haircut del debito greco, dovrà essere tra il 40 50%, o perlomeno questo è quello che si aspetta il mercato attualmente.

Dopo questo haircut del debito, la Grecia sarà un'occasione di acquisto??
Al momento sicuramente è prematuro pensare di investire nella Grecia, ma se verrà creato un piano credibile e sostenibile nel tempo, ci potrebbe essere un rischio opportunità molto interessante.





  Dott Fabio Troglia
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/26/2011 03:56:00 PM



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[Lamiaeconomia] Vendite allo scoperto,saranno di nuovo possibili??




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Vendite allo scoperto,saranno di nuovo possibili??
Assosim, in una lettera alla Consob, ha espresso dubbi sull'efficacia delle misure restrittive e di trasparenza sulle vendite allo scoperto e
ha chiesto che non siano reiterate alla prossima scadenza dell'11 novembre, poiché limitano la liquidità del mercato. E' quanto si legge in una nota dell'associazione, che illustra il contenuto della missiva inviata all''Autorità di vigilanza lo scorso 14 ottobre.

L'Associazione italiana degli intermediari mobiliari ha
inoltre chiesto che, fino a quando saranno in vigore, le norme siano armonizzate con le raccomandazioni dell'Esma per garantire il "level playing field all'interno dell'Ue". Assosim crede infatti che le vendite allo scoperto possano avere un ruolo poistivo sul mercato, favorendo "l'efficienza del processo di price-discovery, la liquidità e, pertanto, una minore volatilità dei mercati" e nota che le misure adottate non hanno frenato i cali generalizzati delle quotazioni.

Nella stessa lettera, Assosim chiede all'Autorità di vigilanza anche una maggiore chiarezza della disciplina, in particolare sulla responsabilità degli intermediari per le violazioni dei divieti e dell'obbligo di comunicare le posizioni corte dei clienti, sulle operazioni sui derivati e in materia di market making. Consob ha prorogato al prossimo 11 novembre le misure restrittive in materia di vendite allo scoperto e al 25 novembre gli obblighi informativi sulle posizioni ribassiste rilevanti.

La commissione, in occasione della proroga, aveva sottolineato che la valutazione delle misure adottate era stata fatta "in stretta cooperazione con le autorità degli altri Paesi (Francia, Spagna, Belgio e Grecia) che hanno adottato misure simili e sotto il coordinamento dell'Esma".









  Dott Fabio Troglia fabio.troglia@gmail.com www.lamiaeconomia.com


[Lamiaeconomia] Gli Indignati scrivono Lamiaeconomia risponde..




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Gli Indignati scrivono Lamiaeconomia risponde
Vi porto, uno stralcio della discussione con Luca, un amico del blog che ha partecipato alla manifestazione degli indignati:


Scusa fabio la brutalità, ma
te come la pensi??Te lo chiedo perche spesso fai scritti che sembrano voler far conoscere le nefandezze del sistema finanziario alle persone ma spesso in risposte a altri lettori e su diversi scritti sembri un integralista del mercato a ogni costo anche se fa schifo. Anche la risposta che mi hai dato ieri è ambigua a dir poco: dici che protestare non serve e allora cosa ci consigli di fare, morire lentamente senza alzare la voce altrimenti DIO FINANZA ci fulmina??Voglio dire, non è che serve essere un gran genio per capire come vanno le cose attualmente, in due anni di sostegno alle banche e al sistema ZERO POSTI DI LAVORO ma un congruo gruzzolo per i lavoratori della finanza detti meneger dell" intrallazzo e presto ci attrezziamo per elargire altro denaro a lor signori perche devono essere salvati, PERCHE ANCHE SE SBAGLIANO, FREGANO, RUBANO non possono fallire. NOIpoveri lavoratori da 650 euro al mese invece si...e guarda che io il doppio lavoro lo devo fare per forza senno addio casa, come vedi ti leggo sempre e me lo ricordo cosa scrivevi e rispondevi. Questo è quello che penso e che centinaia di migliaia pensano come me e tu????????LUCA


Caro Luca,
io sono già nella fase successiva, a quella dell'essere indignato, prima mi sono incazzato, poi ho lottato, e poi mi sono rotto i co.... ni. Io ho 33 anni, sono stato costretto dalla pochezza dello Stato italiano ad andarmene, a Gennaio mi trasferirò definitivamente in maniera permanente a Malta.

Quindi vedi che stiamo parlando la stessa lingua, ma manifestiamo il nostro disagio in maniera diversa, perché per me l'importante non è quante cose una persona faccia, ma il risultato che riesce ad ottenere.


Ti faccio delle domande provocatorie:


Chi è che ha organizzato il gruppo degli indignados??
Quali sono le proposte concrete che proponete per cambiare il sistema??
Quali sono le vostre conoscenze, per poter affermare con certezza, o comunque per poter cambiare la situazione??


Io penso che queste manifestazioni, siano organizzate ad arte da persone che hanno secondi fini, quali essi siano io non lo so, e usano il popolo frustrato, per fare numeri e per convincerli che qualcosa cambierà, ma il passato ci insegna che raramente le cose cambiano in questo modo, se non con delle rivolte armate.
Io sono una persona molto determinata, se faccio una cosa e perché in lontananza devo vedere l'obiettivo, allora ti chiedo quando voi partecipate a queste manifestazioni lo fate per sfogare la vostra rabbia oppure pensate realmente di cambiare qualche cosa ??


Il mondo di oggi, è governato dalle multinazionali, che sono i reali potenti del mondo, decidono quali medicine prendere, che prodotti mangiare, che tipo di istruzione devi avere.
Usano per  i loro piani, come  braccio finanziario  le banche e  legislativo i governi.
Le banche, sono sì importanti, ma sono dei contenitori, chi ci mette i soldi dentro sono le multinazionali, che quindi ogni giorno tengono sotto scacco anche le banche, solo che hanno un profilo invisibile, come deve essere il potere.
Tu parli di non salvare le banche, di stipendi stratosferici, hai ragione, benvenuto nel sistema economico occidentale, tu non stai manifestando contro la crisi, ma contro la diseguaglianza sociale che esiste da sempre e che ora in tempi di crisi si è acuita.
Se domani non salvano le banche, le aziende per cui lavori, che vedranno bloccati i loro fondi come faranno pagarti lo stipendio??
In conclusione caro Luca, siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti più o meno indignati, ma reagiamo in maniera diversa, io rispetto ogni forma di espressione, ma nel contesto la validità.






  Dott Fabio Troglia 
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martedì 25 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Intanto sul Forex...



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Intanto sul Forex...


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[Lamiaeconomia] Le società più influenti al mondo sono.....



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Le società più influenti al mondo sono.....
Vi riporto questo interessante articolo:
Mentre le proteste contro il potere finanziariotravolgono il mondo in questa settimana, la scienza sembrerebbe
confermare i peggiori timori dei contestatori.
Un'analisi delle relazioni che sussistono fra 43mila corporation multinazionali ha identificato un gruppo relativamente piccolo di società, specialmente
banche, che esercitano un potere sproporzionato sull'economia globale.  
I presupposti di questo studio hanno richiamato alcune critiche, ma gli analisti di sistemi complessi contattati da New Scientist sostengono che si tratta di uno sforzo originale inteso a sbrogliare i fili del controllo sull'economia globale.
Sostengono inoltre che se si avanzasse ulteriormente la spinta di tale analisi, essa sarebbe di aiuto per identificare i modi in grado di rendere il capitalismo globale più stabile.
L'idea che pochi banchieri controllino una grande porzione dell'economia globale potrebbe non essere una notizia agli occhi movimento Occupy Wall Street di New York né a quelli dei contestatori di altre parti (vedi le foto). Tuttavia, questo studio, condotto da un trio di teorici dei sistemi complessi presso il Politecnico Federale di Zurigo in Svizzera, è la prima ricerca che va oltre le ideologie, per identificare empiricamente una simile rete di potere. L'opera combina la matematica collaudata nel modellare i sistemi naturali con dati aziendali completi, per fare una mappa delle proprietà fra le multinazionali.
«La realtà è talmente complessa che dobbiamo rifuggire i dogmi, sia che si tratti di teorie cospirazioniste o di libero mercato», afferma James Glattfelder. «La nostra analisi è basata sullarealtà».
Studi precedenti avevano rilevato che un piccolo gruppo di multinazionali possedeva grosse fette dell'economia mondiale, ma essi includevano nella ricerca soltanto un numero limitato di aziende e omettevano le forme di proprietà indiretta, cosicché non erano in grado di descrivere quanto tutto ciò influisse sull'economia globale – né se, ad esempio, la rendessero più o meno stabile.
Il team di Zurigo invece è in grado: hanno estratto da Orbis 2007 – un database che classifica 37 milioni fra società e investitori di tutto il mondo – tutte le 43.060 multinazionali e le partecipazioni azionarie incrociate che le collegano. Quindi hanno costruito un modello che rappresentava quali società ne controllavano altre tramite reticoli azionari, e lo hanno abbinato ai ricavi di esercizio, per mappare infine la struttura del potere economico.
Il lavoro, che sarà pubblicato su «PloS One», ha individuato un nucleo centrale di 1.318 società con proprietà incrociate (vedi figura). Ognuna delle 1.318 aveva vincoli con almeno altre due o tre ulteriori società, e di media erano connesse a 20. Per di più, sebbene rappresentassero il 20% dei ricavi di esercizio a livello globale, i 1.318 evidenziavano di possedere complessivamente attraverso le loro quote azionarie la maggioranza della proprietà mobiliare mondiale e dell'industria manifatturiera– cioè dell'economia "reale" – che rappresenta un ulteriore 60% dei ricavi di esercizio globali.
Quando gli studiosi hanno ulteriormente districato la ragnatela degli assetti proprietari, hanno scoperto che il grosso risaliva a una «super-entità» di 147 società ancora più strettamente annodate fra di loro – la cui proprietà era a sua volta interamente detenuta da altri membri della «super-entità» – che controllava il 40% di tutta la ricchezza nel reticolo.
«In effetti, meno dell'1 per cento delle società risulta in grado di controllare il 40 per cento dell'intero intreccio», sostiene Glattfelder. La maggior parte è costituita da istituti finanziari. La Top 20 comprende: Barclays Bank, JPMorgan Chase & Co, nonce il Goldman Sachs Group.
L'esperto di macroeconomia John Driffill della University of London, afferma che il valore di quest'analisi non sta tanto nel vedere se un piccolo gruppo di persone controlli l'economia globale, quanto nelle suggestioni in merito alla stabilità economica.
La concentrazione del potere in sé non è né buona né cattiva, afferma il team zurighese, mentre le strette interconnessioni del nucleo centrale lo possono essere. Come ha potuto apprendere il mondo nel 2008, tali reti sono instabili«Se una società si trova a patire delle difficoltà»dice Glattfelder, «il problema si propaga».
«È sconcertante vedere quanto le cose siano davvero connesse», concorda George Sugihara della Scripps Institution of Oceanography di La Jolla, California – un esperto di sistemi complessi che è stato consulente della Deutsche Bank.
Yaneer Bar-Yam, capo del New England Complex Systems Institute (NECSI) mette in guardia sul fatto che l'analisi presume che la proprietà equivalga al controllo, cosa che non sempre è vera. La maggior parte dei titoli azionari è in mano a gestori di fondi che possono controllare o meno le società che in parte posseggono. L'impatto di tutto questo sul comportamento del sistema, afferma Bar-Yam, richiede ulteriori analisi.
È cruciale, per via dell'identificazione dell'architettura del potere economico globale, che l'analisi possa aiutare a renderlo più stabile. Nell'identificare i tratti vulnerabili del sistema, gli economisti potranno suggerire misure in grado di impedire che futuri crolli si diffondano lungo l'intera economia.
Glattfelder sostiene che occorrerebbero regole antitrust globali, che ora esistono solo a livello nazionale, al fine di limitare le super-connessioni tra multinazionali. Bar-Yam dichiara che l'analisi suggerisce una possibile soluzione: per scoraggiare questo rischio, le imprese dovrebbero essere tassate per eccessiva interconnettività.
Una cosa però sembra non armonizzarsi con alcune delle asserzioni dei contestatori: questa super-entità è improbabile che sia il risultato di una cospirazione intesa a governare il mondo. « simili strutture sono comuni in natura», dichiara Sugihara.
In qualsiasi sistema a rete, i nuovi entrati si connettono preferibilmente a componenti già altamente interconnessi. Le multinazionali comprano azioni fra di loro per ragioni di affari, non per dominare il mondo. Se la connessione tende a raggruppare insiemi di società, così fa anche la ricchezza, ricorda Dan Braha del NECSI: «in analoghi modelli, il denaro fluisce verso i membri che hanno già le maggiori connessioni».
Lo studio di Zurigo, ribadisce Sugihara, «costituisce una solida prova del fatto che le semplici regole che disciplinano le multinazionali danno origine spontaneamente a gruppi fortemente connessi». O, come Braha precisa: «L'affermazione di Occupy Wall Street sul fatto che l'1 per cento della gente detiene la maggior parte della ricchezza riflette una fase logica dell'auto-organizzazione dell'economia».
Così, la super-entità potrebbe non derivare da una cospirazione. La vera questione, sostiene il gruppo di ricerca di Zurigo, è se possa esercitare un potere politico concertato. Driffill ha l'impressione che 147 sono ancora troppi per sostenere l'esistenza di collusioni. Braha sospetta che si sfidino sul mercato, ma agiscano insieme sugli interessi comuni. Resistere a modifiche alla struttura della rete potrebbe essere uno di tali interessi comuni.

Le prime 50 fra le 147 società superconnesse.

1. Barclays plc
2. Capital Group Companies Inc
3. FMR Corporation
4. AXA
5. State Street Corporation
6. JP Morgan Chase & Co
7. Legal & General Group plc
8. Vanguard Group Inc
9. UBS AG
10. Merrill Lynch & Co Inc
11. Wellington Management Co LLP
12. Deutsche Bank AG
13. Franklin Resources Inc
14. Credit Suisse Group
15. Walton Enterprises LLC
16. Bank of New York Mellon Corp
17. Natixis
18. Goldman Sachs Group Inc
19. T Rowe Price Group Inc
20. Legg Mason Inc
21. Morgan Stanley
22. Mitsubishi UFJ Financial Group Inc
23. Northern Trust Corporation
24. Société Générale
25. Bank of America Corporation
26. Lloyds TSB Group plc
27. Invesco plc
28. Allianz SE 29. TIAA
30. Old Mutual Public Limited Company
31. Aviva plc
32. Schroders plc
33. Dodge & Cox
34. Lehman Brothers Holdings Inc*
35. Sun Life Financial Inc
36. Standard Life plc
37. CNCE
38. Nomura Holdings Inc
39. The Depository Trust Company
40. Massachusetts Mutual Life Insurance
41. ING Groep NV
42. Brandes Investment Partners LP
43. Unicredito Italiano SPA
44. Deposit Insurance Corporation of Japan
45. Vereniging Aegon
46. BNP Paribas
47. Affiliated Managers Group Inc
48. Resona Holdings Inc
49. Capital Group International Inc
50. China Petrochemical Group Company

* Lehman esisteva ancora nel complesso di dati del 2007 usato

di Andy Coghlan e Debora MacKenzie - newscientist.com.




  Dott Fabio Troglia
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[Lamiaeconomia] Il problema: le banche o i governi??



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Il problema: le banche o i governi??
Oggi vorrei affrontare con voi, in maniera indipendente, un tema che ritengo poco trattato, ovvero se il problema di questa crisi siano le banche o i governi.
Vediamo di analizzare,
gli eventi più importanti e capire in ciascun caso quali siano stati i problemi:


Mutui Subprime, sono dei mutui che sono stati concessi a persone che
avevano una qualità del credito pessima, dopodiché  i prodotti sono stati cartolarizzati, e sono stati rivenduti sul mercato secondario, come è sempre avvenuto in ambito finanziario.con l'aumento della disoccupazione Usa, sono aumentate le insolvenze in maniera esponenziale, e hanno fatto traboccare il vaso.

 Ma perché le banche concedevano questi mutui? Perché il mercato era saturo, ma non ci si poteva fermare e quindi con il benestare dei governi si è voluto continuare a spingere sull'acceleratore. Quando sono cominciate le prime insolvenze tutto il castello è saltato, quindi le banche che prima erano amiche sono diventate nemiche, il governo che sapeva ha puntato l'indice contro la finanza.


Crisi della Grecia, perché sia arrivato al default dello Stato? Perché il governo ha truccato i conti, non è colpa della speculazione che vende titoli di Stato, li vende perché non valgono nulla. Oggi per esempio in Italia si accusano gli speculatori di vendere titoli di Stato italiano, ma se l'economia di un paese non funziona se si ha paura che lo Stato non sia in grado di onorare i suoi debiti voi non vendereste il titolo di debito?


Si potrebbero far anche molti altri esempi, io penso che la radice del problema siano dei governi, che spesso non attuano politiche dure, impopolari ma a favore dell'economia reale e sfruttano la finanza quando gli fa comodo e la accusano quando ci sono dei problemi, ma secondo me il sistema finanza rappresenta lo strumento, ma il problema grave è la mancanza di regolamentazione dei governi, perché in nome della crescita perpetua sono disponibili a chiudere 10, 20 occhi.
Oggi per esempio si parla della ricapitalizzazione delle banche, e quindi sono tutti indignati, perché saranno necessari nuovi soldi del popolo, ma perché sono necessarie queste ricapitalizzazioni?
Nel caso dell'Italia è molto semplice, perché ad ogni asta dello Stato italiano le banche vengono costrette ad acquistare titoli di Stato, ora ne hanno i bilanci pieni, e quindi se i titoli di Stato scendono le banche risultano sottopatrimonializzate. Ma qui il problema, non sono le banche, ma è lo Stato che non è in grado di far funzionare l'azienda Italia, che agli occhi dei mercati viene vista come un paese inefficiente e quindi è disponibile a comprare il suo debito,solo ad un prezzo più basso. Quindi con questo non voglio dire che gli istituti finanziari siano esenti da colpe, ma che sarebbe corretto analizzare il problema da tutti i punti di vista.
Tale situazione si è vissuta anche con la Dexia che è stata nazionalizzata anticipatamente, per evitare il panico a seguito delle default pilotato dalla Grecia. Quindi è facile capire che sia un problema globale, ma questa seconda ondata è dovuta esclusivamente al debito degli Stati europei che a catena sta mettendo in difficoltà i detentori di questi titoli di Stato costringendoli a continue ricapitalizzazioni.






 Dott Fabio Troglia
 fabio.troglia@gmail.com 
www.lamiaeconomia.com


lunedì 24 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] L'Italia deve dare delle garanzie reali,quali??



Novità: Bussola dei mercati,aggiornamento giornaliero sui fatti più importanti per i mercati finanziari globali http://www.lamiaeconomia.com/2011/09/bussola-dei-mercati-finanziari.html Scrivimi per sapere come riceverla a : fabio.troglia@gmail.com Oppure contattami al 0110437179


L'Italia deve dare delle garanzie reali,quali??





Un portavoce del governo ha spiegato che restano due opzioni sul tavolo delle trattative a proposito delle
modalità di utilizzo del fondo di salvataggio della zona euro Efsf attraverso la leva, che non si escludono l'un l'altra e non coinvolgono la Banca centrale europea.
"Ci sono due opzioni sul tavolo per utilizzare nel modo più efficiente possibile l'Efsf e nessuna delle due coinvolge la Bce, come si è discusso ieri a Bruxelles", dice Steffen Seibert.

"Adesso saranno studiate tecnicamente ed elaborate in modo che saremo mercoledì nella posizione di poter parlare di ciò che sarà applicato", ha detto il portavoce nel corso di una conferenza stampa.  


Questo comunicato,
conferma la volontà da parte della Germania, di non volere gli eurobond, anzi di volere delle garanzie reali da parte degli Stati che chiederanno aiuti, e come ragionamento è corretto.

Tremonti and Co, ovviamente non sono d'accordo, perché sono quelli che devono pagare di più. Ora rimane da capire, quale sia la richiesta di garanzie reali chiesta agli Stati, anche se in realtà si sta parlando principalmente d'Italia.
Ci sarà poi sicuramente, come vogliono gli Usa l'effetto leva, cioè il fondo ricapitalizzato dovrà garantire una parte delle nuove emissioni, rendendoli quindi più sicuri, in teoria...
Per arrivare a costringere l'Italia ad accettare questi futuri accordi, sarà necessario ancora una scrollata per i titoli di Stato italiani dopodiché...



  Dott Fabio Troglia
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[Lamiaeconomia] Sp500 lo rifarà..



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Sp500 lo rifarà..

Sp 500, si comporterà come la precedente discesa?
Attenzione non sto andando in cerca di qualcosa
in particolare, ma io credo molto nell'analisi ciclica, anche se apporto delle mie modifiche personali. Ci credo,perché le persone tendono ad avere comportamenti ripetitivi quando sono sottoposte a determinati stimoli. L'analisi tecnica,in  questi ultimi anni è molto migliorata
grazie anche all'elaborazione dei software, che permettono mediante l'analisi frattale, di individuare situazioni simili e quindi di poter dare delle previsioni future abbastanza attendibili. L'analisi frattale, non è altro che la ricerca di situazioni grafiche su periodi di tempo molto lunghi, che presentano delle similitudini con quelle attuali, vengono poi fatte delle proiezioni sulla base di come in passato il mercato si è comportato, questa è chiaramente la spiegazione più semplice, ma penso che rende idea.

Analizzando con attenzione il grafico dell'Sp500, ci rendiamo conto che in passato, dopo una fase di distribuzione c'è stato un violento crollo, si è creata una fase laterale, il mercato ha rotto leggermente al rialzo questa fase laterale, cercando di ingannare coloro che pensavano ad una ripresa e poi è crollato.
Oggi la situazione sembra identica, dovremo verificare se anche l'evoluzione sarà uguale, non è certa, ma noi abbiamo un campanello di allarme anticipatore, abbiamo un vantaggio, che in borsa può dire moltissimo.






  Dott Fabio Troglia
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[Lamiaeconomia] Germania,la corsa è finita




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Germania,la corsa è finita


 
La Germania, per me rappresenta uno di quei cosiddetti assets da cui stare alla larga, ma perché??
Visto che tutti la considerano invincibile?
Sarebbe invincibile, se i suoi valori attuali dell'economia fossero determinati da una politica di autosufficienza, ovvero non avesse bisogno degli altri Stati, ma siccome vive in Europa è necessariamente influenzata negativamente da questa..... il problema che sia i titoli Stato, sia i listini azionari non rispecchiano questa sinergia e quindi si rischia di acquistare assets a prezzi molto cari, con rendimenti scarsi e con un'elevata probabilità di perdita di valore.
Dal punto di vista grafico il DaX,con time frame settimanale, si sta scontrando con una resistenza molto forte, che a mio avviso difficilmente supererà, quindi ritengo concluso la parte più interessante del rimbalzo dell'indice tedesco, questo non vuol dire che non ci possono essere ancora delle vampate al rialzo, ma che da qui in poi il rischio è troppo alto.


 Dott Fabio Troglia
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venerdì 21 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Re- shoring americano



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Re- shoring americano

Re-shoring,di che cosa si tratta??La traduzione significa,  marcia indietro ed è quello che si auspica il governo americano.
Mi spiego,attualmente
la bilancia commerciale americana, è troppo sbilanciata, cioè Le importazioni sono superiori alle esportazioni, in poche parole gli Usa, non producono più ma importano tutto dalla Cina. Per cercare di arginare questo fenomeno il governo sta introducendo nuovi dazi all'import.
Tale fenomeno, unito

all'aumento salariale dei lavoratori cinesi sta favorendo il fenomeno del "Re-Shorin", ovvero molte imprese americane, incentivate dal governo e dalla elevata disoccupazione, stanno valutando di riportare le aziende con sede produttiva negli Usa.

Il governo americano spera molto in questo fenomeno, io penso sia prematuro parlare di un'inversione di tendenza, ma è salutare per l'economia questo tipo di flusso, perché è impensabile che la Cina possa produrre per tutto il mondo.
Nel medio termine l'economia reale tende sempre ad un equilibrio, nel corso di questi ultimi anni complice la voglia di profitto, ha spinto moltissime aziende a delocalizzare in Cina, per sfruttare i bassi salari e la mancanza di regolamentazione per i lavoratori cinesi, ma con il tempo le cose sicuramente cambieranno e quindi...
Voi pensate, se domani il governo italiano proponesse ad aziende straniere che decidessero di produrre in Italia, costo dei dipendenti uguale a zero, tassazione ridotta del 50% per cinque anni, quante aziende verrebbero produrre in Italia??


Dott Fabio Troglia
 fabio.troglia@gmail.com
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[Lamiaeconomia] Saipem didattica di trading,parte seconda



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Saipem didattica di trading,parte seconda


http://www.lamiaeconomia.com/2011/10/saipemdidattica-di-trading.html


Ed eccoci con la didattica su Saipem, come indicato
nel precedente post, il titolo ha rimbalzato, e ora si sta portando nella parte alta del canale, cioè a 34, che per me rappresenta il punto ottimale per il mio
acquisto massimo short. Arrivato quel livello, il titolo potrebbe avere un periodo di distribuzione, in una fascia di prezzo compresa tra, 34 e 25. Poi un bel giorno, romperà al ribasso, direzione finale 10.

Viste le molte limitazioni, che ci sono per andare al ribasso, questa potrebbe essere un'occasione interessante, visto che non si tratta di un titolo finanziario.
Buon trading a tutti!!


  Dott Fabio Troglia
 fabio.troglia@gmail.com
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giovedì 20 ottobre 2011

[Lamiaeconomia] Novembre 2012,finisce la crisi...



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Novembre 2012,finisce la crisi...


Il mondo sembra in confusione, ma in realtà è tutto scritto, in un disegno che ormai dura da un po' di tempo, lo stesso
motivo per cui via parlavo con largo anticipo di rendimenti dei bond governativi al 10%. Ero un mago? Assolutamente no, ma i politici, guidati da sapienti mani delle multinazionali, stanno organizzando il loro piano.
Non vi sembra strano che ci siano continui rallentamenti nel prendere decisioni? Che i rallentamenti siano quasi assurdi, voluti, calcolati.
Parlo di novembre come termine per la fine della crisi, perché in quel periodo ci saranno le elezioni del nuovo presidente americano, Obama sicuramente non verrà rieletto, il suo successore avrà di fronte anni di crescita. Quindi amici bisognerà ancora
affrontare, un anno di turbolenze, di grandissima violenza, paragonabili se non peggiore alla crisi del 29' di Wall Street, dove uno dei principali problemi fu proprio la mancanza di liquidità, problema molto attuale oggi. Infatti oggi il mercato, le banche scontano un'impossibilità di vendere assets tossici, per mancanza di compratori, queste sofferenze portate all'estremo, costringeranno le banche, a vendere a qualsiasi prezzo pur di fare cassa e questo con buona probabilità, porterà ad un avvitamento del sistema. Noi avendo ben presente la situazione, dovremo sfruttare la violenza che si creerà, per entrare ai prezzi delle patate, su assets, che in futuro varranno moltissimo.

Coloro che vogliono guadagnare, in campo finanziario devono imparare ad assumersi dei rischi, in tempi di crisi fare investimenti ritenuti sicuri è in realtà molto rischioso, perché ilrendimentio è molto basso e quindi in caso di crollo della quotazione del prodotto, dell'immobile si saranno buttati via i soldi. Capisco che questa possa essere una reazione normale, quando uno ha paura acquista a qualunque costo la cosa che gli sembra più sicura, molti lo pensavo nonché dell'oro no?
Come sempre io amo la positività quindi penso che questo anno, sarà molto turbolento, ma sarà il momento giusto per pianificare la propria strategia di lungo termine, ben diversificata, e ben gestita, stando alla larga proprio da quelli che sono considerati beni rifugio per antonomasia, molti ovviamente mi diranno che sono pazzo, perché vado controcorrente, ma sapete che a me piace così!!!!






 Dott Fabio Troglia 
fabio.troglia@gmail.com 
www.lamiaeconomia.com


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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/20/2011 04:22:00 PM



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E' arrivato l' e-book 
"La psicologia del trader"
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[Lamiaeconomia] The Samurai is back




Novità: Bussola dei mercati,aggiornamento giornaliero sui fatti più importanti per i mercati finanziari globali http://www.lamiaeconomia.com/2011/09/bussola-dei-mercati-finanziari.html Scrivimi per sapere come riceverla a : fabio.troglia@gmail.com Oppure contattami al 0110437179




The Samurai is back


Buongiorno a tutti,
dopo una pausa, dall'aggiornamento del blog, eccomi qua
a rompervi le scatole con le mie analisi.
Il listino italiano, si trova in una fase laterale, di riposo dopo il recente rimbalzo, sembrerà incredibile, ma ci sono buone possibilità perché il rialzo prosegua, con target di 18000. La prosecuzione di questo rimbalzo è comunque molto rischiosa perché molti indicatori sono già deboli e quindi questa, potrebbe essere l'ultima gamma di rialzo, prima della ripresa della discesa. Quindi
io personalmente,ma  soprattutto per i meno esperti, mi asterrei dall'operatività long, ed eventualmente studierei dei possibili ingressi short strategici.

Buon trading tutti




  Dott Fabio Troglia
 fabio.troglia@gmail.com
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