lunedì 13 dicembre 2010

[Lamiaeconomia] Gli italiani pensano alla penaione ma...




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Pensioni sempre piu' basse in rapporto ai redditi da lavoro e bilanci in peggioramento a causa dell'invecchiamento della popolazione. E' quanto emerge, scrive oggi il Corriere della Sera, delle stime fino al 2037 contenute in documenti licenziati a settembre e non ancora diffusi dall'Inps.

Secondo le stime, che comunque non tengono in conto le ultime riforme dello scorso luglio, il grado di copertura delle pensioni dei lavoratori dipendenti passera' dall'attuale 52% della retribuzione al 54% nel 2015 per poi scendere fino al 46% nel 2037. Il bilancio di esercizio del fondo lavoratori dipendenti e' previsto in attivo fino al 2013, ma la tendenza si invertira' a partire dal 2014 con un rosso di 311 milioni che arrivera' a 61,6 miliardi nel 2037.

Per gli artigiani, il grado di copertura salira' fino al 53% nel 2018, per poi scendere al 43% nel 2037, mentre per le proiezioni di bilancio i documenti parlano di "un quadro molto sconfortante" con una perdita che nel 2037 tocchera' i 15,5 miliardi". Situazione simile per gli artigiani: il grado di copertura delle pensioni andra' dal 46% attuale al 52% nel 2017 per poi scendere al 44% nel 2037. Quanto ai conti di questa gestione, che comunque miglioreranno per effetto della riforma di luglio, l'Inps stima un deficit da 8,7 miliardi nel 2037. La situazione peggiore riguarda i parasubordinati: secondo le stime la pensione media del 2037 sarebbe pari al 14% della retribuzione, anche se si tratta di un dato poco significativo dal momento che nella gestione dei parasubordinati bastano 5 anni per maturare una pensione, anche solo di pochi euro al mese. Per quanto riguarda invece il fondo per i lavoratori atipici, nato nel 1996 e alimentato quasi esclusivamente dalle entrate contributive, sono previsti attivi crescenti, e quello di esercizio salira' dagli attuali 8 a 17,6 miliardi nel 2037.

Il bilancio dell'insieme delle gestioni Inps andra' dunque in rosso dal 2015 per 41 milioni, che saliranno a 2,5 miliardi nel 2017. I primi effetti della riforma di luglio si vedranno dal 2017, quando in pensione di vecchiaia si andra' a 66,3 anni (61,3 per le donne) e a 62,3 per l'anzianita'.




Dott Fabio Troglia
 fabio.troglia@gmail.com
 www.lamiaeconomia.com

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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 12/13/2010 09:02:00 AM

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