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Pensioni sempre piu' basse in rapporto ai redditi da lavoro e bilanci in peggioramento a causa dell'invecchiamento della popolazione. E' quanto emerge, scrive oggi il Corriere della Sera, delle stime fino al 2037 contenute in documenti licenziati a settembre e non ancora diffusi dall'Inps.

Per gli artigiani, il grado di copertura salira' fino al 53% nel 2018, per poi scendere al 43% nel 2037, mentre per le proiezioni di bilancio i documenti parlano di "un quadro molto sconfortante" con una perdita che nel 2037 tocchera' i 15,5 miliardi". Situazione simile per gli artigiani: il grado di copertura delle pensioni andra' dal 46% attuale al 52% nel 2017 per poi scendere al 44% nel 2037. Quanto ai conti di questa gestione, che comunque miglioreranno per effetto della riforma di luglio, l'Inps stima un deficit da 8,7 miliardi nel 2037. La situazione peggiore riguarda i parasubordinati: secondo le stime la pensione media del 2037 sarebbe pari al 14% della retribuzione, anche se si tratta di un dato poco significativo dal momento che nella gestione dei parasubordinati bastano 5 anni per maturare una pensione, anche solo di pochi euro al mese. Per quanto riguarda invece il fondo per i lavoratori atipici, nato nel 1996 e alimentato quasi esclusivamente dalle entrate contributive, sono previsti attivi crescenti, e quello di esercizio salira' dagli attuali 8 a 17,6 miliardi nel 2037.
Il bilancio dell'insieme delle gestioni Inps andra' dunque in rosso dal 2015 per 41 milioni, che saliranno a 2,5 miliardi nel 2017. I primi effetti della riforma di luglio si vedranno dal 2017, quando in pensione di vecchiaia si andra' a 66,3 anni (61,3 per le donne) e a 62,3 per l'anzianita'.
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 12/13/2010 09:02:00 AM
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