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Bank of America ha ammesso per la prima volta di aver trovato alcuni errori nei documenti relativi ad una serie di pignoramenti eseguiti negli Stati Uniti. Una notizia che arriva proprio mentre l'istituti di credito ha appena cominciato il riesame di 102 mila casi.
I primi dati già sembrano allarmanti, se si considera che sul primo centinaio di procedure controllate a partire da lunedì scorso, sono stati considerati non corretti tra i 10 ed i 25 dossier. Alcuni "difetti" - riferisce questa mattina il Wall Street Journal - sarebbero tuttavia di relativamente scarsa importanza, ma in altri mancherebbero le informazioni riguardanti la proprietà immobiliare in questione e la storia creditizia del debitore. BofA ha però minimizzato, sostenendo di non aver scoperto ancora alcun pignoramento eseguito ingiustamente. Occorrerà verificare cosa accadrà quando saranno state vagliati tutti i casi (per ora solamente l'1% delle pratiche è stato riaperto): soprattutto il colosso bancario americano dovrà fugare i dubbi di chi lo ha accusato nei mesi scorsi di aver utilizzato procedure automatiche (computerizzate) per gestire i dossier relativi ai mutuatari insolventi.
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
www.lamiaeconomia.com
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/26/2010 08:39:00 AM
Bank of America ha ammesso per la prima volta di aver trovato alcuni errori nei documenti relativi ad una serie di pignoramenti eseguiti negli Stati Uniti. Una notizia che arriva proprio mentre l'istituti di credito ha appena cominciato il riesame di 102 mila casi.
I primi dati già sembrano allarmanti, se si considera che sul primo centinaio di procedure controllate a partire da lunedì scorso, sono stati considerati non corretti tra i 10 ed i 25 dossier. Alcuni "difetti" - riferisce questa mattina il Wall Street Journal - sarebbero tuttavia di relativamente scarsa importanza, ma in altri mancherebbero le informazioni riguardanti la proprietà immobiliare in questione e la storia creditizia del debitore. BofA ha però minimizzato, sostenendo di non aver scoperto ancora alcun pignoramento eseguito ingiustamente. Occorrerà verificare cosa accadrà quando saranno state vagliati tutti i casi (per ora solamente l'1% delle pratiche è stato riaperto): soprattutto il colosso bancario americano dovrà fugare i dubbi di chi lo ha accusato nei mesi scorsi di aver utilizzato procedure automatiche (computerizzate) per gestire i dossier relativi ai mutuatari insolventi.
Dott Fabio Troglia
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