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Il governo cinese ha assicurato oggi che non intende sfruttare la sua posizione dominante nelle forniture di terre rare - un gruppo di elementi chimici utilizzati per molti apparecchi elettronici - come "strumento di contrattazione" con le economie estere, mentre gli Stati Uniti hanno chiesto chiarimenti sulla politica di Pechino riguardo ai minerali high-tech.
La Cina ha tagliato le quote di export e ridotto le consegne al Giappone, alimentando i timori internazionali sull'uso delle terre rare come arma politica o economica. I prezzi sono immediatamente schizzati verso l'alto e le società minerarie si sono affrettate a cercare nuove fonti diverse da quelle cinesi.
Nei giorni scorsi Usa e Unione Europea hanno detto di essere impegnati a trovare una soluzione ai timori che la Cina stia riducendo al massimo le forniture dei minerali, usati, tra l'altro, in laser, computer e superconduttori, e la questione dovrebbe essere anche sull'agenda del G20 il mese prossimo in Corea del Sud.
Il portavoce del ministero cinese dell'Industria e della Information Technology, Zhu Hongren, ha detto che Pechino è favorevole alla cooperazione internazionale.
"La Cina non userà le terre rare come strumento di contrattazione", ha detto Zhu in una conferenza stampa oggi. "Al contrario, noi speriamo di cooperare con altri paesi nell'uso delle terre rare sulla base di un risultato che soddisfi tutti e proteggendo insieme questa risorsa non rinnovabile".
Il ministero è uno dei numerosi enti cinesi che ha la competenza sulle terre rare.
Sempre oggi, intanto, un quotidiano scrive che il ministero del Commercio cinese ha invitato a resistere alle pressioni per concedere alle imprese straniere un più vasto accesso alle forniture di terre rare.
La segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha detto di non essere a conoscenza dell'impegno cinese a non usare i minerali come merce di scambio e, parlando dalle Hawaii, ha detto che è benvenuto un chiarimento sulla posizione della Cina riguardo alle terre rare.
"Al tempo stesso, considerata l'importanza di questi rari minerali... penso che sia il ministro che io stessa siamo coscienti che i nostri paesi e altri devono cercare fonti aggiuntive di rifornimento", ha detto Clinton durante una conferenza con il ministro degli Esteri giapponese.
"Ciò è servito da sveglia... dunque accogliamo positivamente la dichiarazione cinese secondo cui il normale commercio di questi materiali riprenderà, ma credo che il mondo intero debba cercare altre linee di rifornimento".
La Cina produce circa il 97% della domanda mondiale di terre rare.
Quest'anno i prezzi di alcune terre rare sono aumentati anche di 10 volte sul mercato, in controtendenza rispetto alla precedente diminuzione provocata in gran parte dalla grossa produzione cinese degli ultimi 20 anni.
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
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Postato da Lamiaeconomia di Fabio Troglia su Lamiaeconomia il 10/28/2010 07:26:00 PM
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