Novità: Portafoglio obbligazionario per cassettisti, rendimento netto 6.2%: come fare per visualizzarlo???
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Fonte: Il Journal
http://www.iljournal.it/2012/lallarme-dei-costruttori-edili-sullimu/415218
Dott. Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
www.lamiaeconomia.com
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Casa mia quanto mi costi... in Italia!
L'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance) ha reso noto un dato secondo cui la tassazione italiana sulla casa sarebbe la più alta d'Europa: il settore edilizio è in crisi e sono già stati persi molti posti di lavoro.
Un nuovo dato renderà l'Imposta Municipale Unica ancora più antipatica ai suoi detrattori: come è stato messo in luce dall'Ance, l'associazione che raggruppa i costruttori edili, la tassazione italiana sulla casa è quella più alta di tutto il continente europeo. Ecco perché le compravendite di abitazioni stanno vivendo un momento così difficile, con ben ventiquattro punti percentuali persi nel giro di un anno. Anche i pochi mutui concessi dalle banche e gli scarsi investimenti delle famiglie hanno una responsabilità pesante in tutto questo, ma il fatto che si sia verificato in concomitanza col debutto dell'Imu la dice lunga.
Le accuse lanciate dall'associazione sono precise: l'imposta in questione, infatti, sarebbe un disincentivo agli affitti e un ostacolo per chi ha comprato casa. I dati dell'osservatorio congiunturale del settore sono eloquenti, con un netto calo delle compravendite, un dimezzamento dei mutui erogati nei primi sei mesi del 2012 e la forte incertezza che non incoraggia certo a puntare sul mattone.
L'Imu, inoltre, viene considerata dai costruttori edili come una sorta di patrimoniale penalizzante, in particolare per quel che riguarda gli immobili su cui investire, come le seconde case e quelle per l'affitto. Dunque, non convince questo accanimento, soprattutto se associato alla scarsa domanda che caratterizza la casa, con un fabbisogno potenziale molto vicino alle 600mila abitazioni.
D'altronde, la crisi non riguarda semplicemente gli immobili, ma anche l'edilizia nel suo complesso. Secondo la stessa Ance, neanche il 2013 riserverà sorprese positive, anzi gli investimenti nel mattone sono destinati a crollare ulteriormente. Il rischio principale ha un nome ben preciso, deindustrializzazione: il settore edilizio ha perso 360mila posti di lavoro, un dato che si gonfia ancora di più se si aggiungono i settori collegati. I costruttori hanno quindi chiesto al governo misure concrete, tra cui il piano-casa per i giovani e la messa in sicurezza del territorio.
Fonte: Il Journal
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